Turismo, ecco l'identikit del visitatore nella Tuscia: cosa ama, quanto spende e come sceglie la meta

Turismo, ecco l'identikit del visitatore nella Tuscia: cosa ama, quanto spende e come sceglie la meta
di Massimo Chiaravalli
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Domenica 27 Marzo 2022, 07:40

Cinquantenne, amante di cultura, prodotti tipici e centri storici. Se poi trova anche un buon rapporto qualità-prezzo, il cerchio si chiude. E’ l’identikit del turista in visita a Viterbo: Unioncamere Lazio lo ha fotografato nel “Primo report di analisi economico territoriale del turismo nel Lazio 2021”, realizzato insieme a Isnart.

Premessa: nel 2020 le città d’arte di dimensioni minori «avevano subito l’impatto del Covid 19 con minore intensità – si legge nello studio - e nell’estate 2021 hanno in generale migliorato i livelli dell’anno precedente». Viterbo ci entra in pieno, essendo espressamente citata insieme ad appena altre cinque nel resto d’Italia. Invece il Lazio ha perso moltissimo: nel 2019 era la quinta regione come quota di mercato del turismo, con l’8,9 per cento, mentre nel 2021 si è piazzata solo decima con il 3,7.

In questo quadro, cosa fa il turista nella provincia di Viterbo? Lo studio propone due chiavi di lettura: una va a toccare l’estate, l’altra l’autunno. Nel primo caso, i motivi per cui si sceglie la Tuscia come meta sono il patrimonio culturale (37,3 per cento), curiosità (18,4) e buon rapporto qualità-prezzo (11,9). Si sceglie più che altro attraverso internet, che vale il 61, e in particolare grazie alle recensioni, decisive per il 46,5, mentre le offerte in rete spingono per il 10,5. Una volta arrivati si fanno escursioni e gite (51,3 per cento), si va al lago (45,7), si visita il centro storico (40) e qualcuno fa pure sport all’aria aperta (16,1).

Quanto lascia il singolo turista? In media 102 euro per il viaggio, 47 a persona al giorno per l’alloggio, 80 per le altre spese.

E in autunno? Insieme al patrimonio artistico e monumentale, si punta sull’ospitalità di parenti e amici (per il 37,1 per cento) e sulla seconda casa (25,2). Il turismo di prossimità vale per un visitatore su quattro, mentre sei su dieci sono habituè e quattro su dieci ascoltano i consigli di amici e parenti.

Pure nella stagione meno bella contano le informazioni ottenute online, decisive per il 56,7 per cento dei turisti autunnali, come fondamentali risultano i social network, per il 46,8. Ecco di nuovo in primo piano escursioni e gite (84,7 per cento), visite al centro storico (48,4) e al lago (25,8%). Una minoranza, nonostante sia in vacanza, continua pure a lavorare (7,6). In autunno si spende un po’ meno che in estate: la vacanza costa in media pro capite 63 euro per il viaggio, 43 al giorno per l’alloggio e 66 per gli extra.

Le imprese legate al turismo qui sono della ristorazione per il 71,4 per cento, seguite da quelle culturali (13), alloggi (6,2), trasporto (4,4), agenzie di viaggio. Il profilo perfetto del turista in arrivo a Viterbo è quello della fascia più consistente: lo studio di Unioncamere la chiama "generazione X", che va dai 41 ai 56 anni e rappresenta il 38,8 per cento del totale. Cerca arte, cultura, luoghi sconosciuti, ama i prodotti tipici, i centri storici e gli eventi religiosi. Oltre a Roma dunque punta dritta su Viterbo.

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