Tracciato Orte-Civitavecchia, il Ministero scrive all'Anas: ''Ci sono criticità''. Ecco quali sono

Tracciato Orte-Civitavecchia, il Ministero scrive all'Anas: ''Ci sono criticità''. Ecco quali sono
di Simone Lupino
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Lunedì 11 Luglio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15:32

Era prevista per fine di luglio la pubblicazione del bando di gara per i lavori di completamento del trasversale Orte-Civitavecchia (primo stralcio Monte Romano-Tarquinia). Ma dal 16 maggio – giorno dell’audizione della commissaria Ilaria Coppa presso la commissione Infrastrutture della Regione Lazio - non si hanno più notizie ufficiali sullo stato di avanzamento dell’iter, al momento ancora in fase di Via (Valutazione impatto ambientale) presso il Ministero della Transizione.

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I tempi sembrano destinati a dilatarsi. Anche perché intanto il Ministero della Cultura (direzione generale Archeologia, Belle arti e paesaggio) ha chiesto una serie di integrazioni in sette punti, alla quale Anas dovrà fornire riscontro. Entrando nello specifico, il Mic segnala in primis criticità paesaggistiche.

“Il progetto – si legge in una lettera del 27 giugno - risulta particolarmente complesso e sovra-strutturato in corrispondenza dello svincolo di Monte Romano Est”. Il ministero ritiene in particolare “che l’insieme delle opere progettate relative alla realizzazione del tracciato del primo stralcio della SS 675, anche della viabilità di raccordo con la viabilità locale esistente (rampe, bretelle, rotatorie, sottopassi, ecc.), sia fortemente impattante nei confronti del corso d’acqua tutelato denominato Fosso Lavatore”. L’area di progetto, sottolinea inoltre il Mic, “è lambita dalla SS 1-bis (principale viabilità di collegamento tra le aree interne e la costa tirrenica)” che risulta individuata come percorso panoramico “per il quale il Ptpr garantisce la salvaguardia delle visuali”.

Un ulteriore appunto riguarda il fatto che non sarebbero indicate nella documentazione le interferenze dirette con zone gravate da usi civici. Ma non finisce qui.

Nella lettera, il Ministero evidenzia inoltre che la documentazione presentata non appare sufficiente a chiarire “l’esatta superficie di interferenza fra i beni tutelati e le opere previste, la consistenza e quantità di beni interessati dalle modifiche (numero elementi arborei che verranno rimossi, metri lineari di fossi tombati, le condizioni ante operam dei beni tutelati”.

Dal punto di vista archeologico, “anche se non sussistono aree di interesse indiretta interferenza con le opere previste, né procedimenti in itinere di dichiarazione di notevole interesse pubblico”, il Mic specifica che “il proponente dovrà elaborare la relazione archeologica definitiva” e che “resta ferma la facoltà in capo a questo ministero di richiedere approfondimenti di indagine, in caso di emergenze di interesse archeologico e di varani progettuali finalizzate alla tutela delle emergenze stesse”.

Sette le richieste del Mic ad Anas: effettuare le verifiche di conformità di ciascuno degli interventi proposti in particolare per le opere interferenti i beni tutelati; individuare le interferenze delle opere previste in progetto con aree gravate da usci civici; approfondire le indagini dello stato dei luoghi al fine di consentire la reale conoscenza del contesto ante operam; presentare lo studio della qualità del terreno per i rinterri e delle essenze erbacee, arbustive e arboree da riseminare o impiantare; presentare un approfondimento progettuale delle opere ricadenti nella fascia di rispetto del fosso Lavatore e nelle aree boscate al fine di individuare alternative progettuali che possano semplificare, diminuendone il numero e la complessità le opere previste per lo svincolo di Monte Romano est; fornire un approfondimento progettuale relativo alla cantierizzazione; presentare un progetto complessivo di mitigazione e ripristino unitario e di inserimento paesaggistico formulato da professionista paesaggista.

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