Trasversale, Coppa nominata commissario straordinario per completare l'opera

Trasversale, Coppa nominata commissario straordinario per completare l'opera
di Luca Telli
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Mercoledì 20 Gennaio 2021, 23:12 - Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio, 16:49

Trasversale, Ilaria Coppa nominato commissario straordinario. Responsabile pianificazione trasportistica e classificazione rete Anas, «è la persona giusta per sbloccare un’opera fondamentale per la provincia di Viterbo», spiega Mauro Rotelli (FDI). Fuori dalla lista delle 17 opere stradali, come previsto, il tratto di autostrada tirrenica tra Tarquinia e San Pietro in Palazzi.

La notizia nel tardo pomeriggio di ieri dopo che in mattinata il presidente del consiglio aveva firmato il nuovo DPCM che, in parziale rettifica del precedente, oltre a individuare l'elenco di opere infrastrutturali per le quali si prevede la nomina di commissario straordinario, secondo la procedura individuata con il decreto Sblocca cantieri (così come modificato la scorsa estate dal Decreto Semplificazioni), ne individuava i anche i relativi commissari.

Nessun cambiamento numerico. Le opere di importanza strategica attenzionate dal decreto saranno ancora 58. Un passo in avanti, seppure con sei mesi di ritardo sulla tabella di marcia, che potrebbe ora accelerare l’iter per la realizzazione dell’ultimo tratto della Orte Civitavecchia, 18 km circa da Monte Romano a Tarquinia.

L’istituzione di una figura commissariale non significherà, comunque, l’inizio immediato dei lavori tanto che, nonostante parte dei fondi sia stato già stanziato da Unione Europea e Regione Lazio, nessuna delle due è inserita nella programmazione del 2021 all’interno del quale potrebbe comunque finire se la linea di trasmissione non subirà interruzioni.

Nelle prossime settimane, intanto, sulla Trasversale è atteso il pronunciamento del TAR dopo la bocciatura lo scorso luglio del tracciato verde da parte della Corte di giustizia europea.

Tra i poteri del commissario anche quelli di superare parzialmente eventuali pendenze giuridiche. In questo senso un sostegno potrebbe proprio venire dai giudici di Lussemburgo che nella sentenza avevano precisato come: «L’articolo 6 della direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, dev’essere interpretato nel senso che esso non osta a una normativa nazionale che consente la prosecuzione, per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, della procedura di autorizzazione di un piano». Poche righe alle quali appellarsi per realizzare il tracciato.

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