Termovalorizzatore, le contromosse di Tarquinia al progetto

Termovalorizzatore, le contromosse di Tarquinia al progetto
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Sabato 10 Agosto 2019, 12:06 - Ultimo aggiornamento: 13:43
Tagliare le gambe al termovalorizzatore con una variante al piano regolare, trasformando la zona in cui dovrebbe sorgere l'impianto in terreno agricolo.

E' la prima ricetta messa sul tavolo dal sindaco di Tarquinia, Sandro Giulivi, per stoppare l'iter della centrale pronta a bruciare 500 mila tonnellate l'anno di rifiuti. Consigli comunali quasi al completo per l'azione congiunta messa in piedi ieri da Giulivi ed Ernesto Tedesco, collega di Civitavecchia. «Questa è una lotta di sopravvivenza inizia Giulivi parliamo della salute dei cittadini, è una battaglia senza colore politico che porteremo avanti fino alla fine con qualsiasi mezzo. Se qualche imprenditore vuole investire qui, si occupi di agricoltura sostenibile».

Importante la partecipazione, con rappresentanti di altri sei amministrazioni presenti. «Si tratta di una battaglia sociale, che deve essere portata avanti con attenzione. L'iter burocratico è complesso e necessita della massima attenzione dice Tedesco - come territorio siamo già stati segnati: adesso basta». Una parola che è riecheggiata parecchio nell'aula del consiglio, con un richiamo alla Regione perché faccia sentire la sua voce.

«In tutto il Lazio gli inceneritori stanno chiudendo, non si capisce il motivo di crearne uno nuovo in un territorio che vive di turismo e bellezze culturali è il messaggio - e puntiamo sulla differenziata, sulla tutela del territorio».

Tra le preoccupazioni espresse: logistica e salute. L'impianto infatti sorgerebbe in una zona a pochi passi in linea d'aria dai centri abitati e dall'Aurelia. Per il secondo aspetto, la paura è quella di veder crescere le neoplasie («già importanti», sottolinea Giulivi), in un territorio che a detta di tutti è stato brutalizzato.

C'era anche Mauro Rotelli: unico tra i parlamentari viterbese presente. In serata, la mozione presentata è stata votata all'unanimità. Tra i 5 punti programmatici, il più importante: impegnare il sindaco ad esprimere il parere negativo all'ufficio Via della Regione. tramite le osservazioni puntuali, entro 20 giorni. Primo passo per stoppare la macchina.
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