«Non gli ho dato retta - disse ancora - e sono entrato nel ristorante per ordinare, ma quando sono uscito era ancora lì che mi aspettava e impugnava una pistola e continuava a chiedere soldi. A quel punto gli ho iniziato a gridare contro sempre più forte. Gli dicevo butta l'arma e affrontami da uomo. Lui si è come paralizzato e io sono tornato nel ristorante e ho chiamato i carabinieri». Pochi minuti dopo il tentativo arrivarono le pattuglie della compagnia dei carabinieri di Montefiascone che riuscirono a bloccare il ventenne e a sequestrare l'arma ed un taglierino che aveva addosso. L'assessore di Montefiascone ieri però ha deciso di non costituirsi parte civile nel processo.
Lo perdono - avrebbe detto all'avvocato difensore del ragazzo, Franco Taurchini - e spero che esca dal carcere per entrare in una comunità dove potranno aiutarlo». Il processo per il giovane russo riprenderà in autunno. Nel frattempo il difensore farà il possibile per farlo uscire da Mammagialla. «Dovrebbe affrontare un altro tipo di percorso riabilitativo - ha spiegato l'avvocato al termine dell'udienza - per tornare a condurre una vita più normale».
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