Tentato omicidio via Valle Piatta, la droga dietro l'aggressione

Sangue in via Valle Piatta
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Martedì 8 Settembre 2020, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 16:22
​Tentato omicidio in via Valle Piatta, tutto partito dalla droga. Ci sarebbe questo alla base dell’aggressione finita nel sangue la notte tra sabato e domenica scorsa. Tre i ragazzi, giovanissimi, coinvolti. Ma a parte lo spaccio, che resta l’ipotesi più accreditata tra gli inquirenti, il resto a distanza di 48 ore resta ancora avvolto nel mistero.

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La prova regina, utile per capire chi abbia iniziato e come si sia svolta l’intera vicenda, è sfumata ieri pomeriggio. Gli investigatori della polizia avevano sequestrato le telecamere di sorveglianza di un condominio di via Valle Piatta, sicuri che avesse ripreso l’intera scena. Ma in quei filmati non c’è nulla. Nulla di visibile. Probabilmente il maltempo dei giorni scorsi ha sbilanciato le telecamere che non hanno fornito immagini nitide e visibili. Nessuna versione certa, quindi. Sul campo restano solo poche ipotesi. Quelle raccontate da una delle due vittime e dell’aggressore.

Il 17enne poco dopo essere stato fermato a piazza del Teatro ha affermato di aver reagito, colpendo i due ventenni con numerose coltellate al torace, solo per difendersi. Secondo la sua versione sarebbe stata solo una difesa. Un eccesso di legittima difesa, per dirla come gli avvocati. Anche se al momento è indagato per tentato omicidio e lesioni aggravate e ne risponderà al Tribunale dei minori di Roma. Al momento è rinchiuso ai domiciliari a casa dei genitori e continuerebbe a ripetere che ha estratto il suo coltellino svizzero per paura perché si sentiva minacciato.

Al contrario, il 21enne Alessandro Battaglia, il giovane rimasto ferito in maniera meno grave, avrebbe raccontato di essere intervenuto solo in un secondo momento. Ovvero dopo aver visto il suo amico cadere sotto l’aggressione del 17enne. Alessandro Battaglia è il fratello di Sabato, condannato per aver ucciso un uomo con un pugno al Riello sei anni fa.

La versione dell’altra vittima Davide Randisi non è stata ancora raccolta, il ventenne da sabato notte è in condizioni critiche e i medici non hanno ancora sciolto la prognosi. Tra le ipotesi sul tavolo però ce n’è anche un’altra. Ovvero la rissa aggravata, che non escluderebbe le accuse di cui risponderà il minore.

Con l’ipotesi di una rissa tutti e tre i ragazzi sarebbero coinvolti come parte in causa e se l’accusa dovesse essere confermata ne risponderebbe davanti al Tribunale di Viterbo. Ma queste sono solamente ipotesi, che nessuna telecamera, per quanto cercata e visionata, è riuscita a riprendere. Restano le ferite, il sangue versato sui sampietrini e un giovane che ancora lotta tra la vita e la morte per sabato notte finito nel peggiore dei modi. 
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