Telefonate clandestine dalla cella, 8 detenuti nei guai. A novembre 2020, al termine di una mirata ispezione, da un cubicolo di Mammagialla saltò fuori uno smartphone Melrose, noto per essere il più piccolo telefono al mondo. Un marchingegno di tecnologia che può nascondersi ovunque e passare inosservato. Il piccolo oggetto però non è sfuggito alla polizia penitenziaria che a colpo sicuro è andata a prendersi il telefono proibito. L’ispezione è arrivata al termine di una indagine che ha riguardato proprio l’uso disinvolto del telefono, che tra le mura carcerarie è severamente proibito. L’indagine, coordinata dalla sostituto procuratore Paola Conti, ha portato alla sbarra tutti coloro che per un breve tempo sono riusciti a chiamare mamme e fidanzate. Come fossero semplicemente lontani per un soggiorno alternativo.
Tra gli 8 imputati - 3 italiani, un macedone e 4 albanesi - c’è anche una vecchia conoscenza della giustizia viterbese.