La coppia Dario Fo-Franca Rame e Alessandro Baricco ispirano gli spettacoli del fine settimana

Alessandro Baricco
di Carlo Maria Ponzi
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Venerdì 4 Marzo 2022, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 10:30

Dario Fo (con Franca Rame) e Alessandro Baricco sono i numi tutelari degli spettacoli del primo fine settimana di marzo.

Al Premio Nobel per la Letteratura (1987) e alla compagna di una vita si deve la favola tragicomica “Coppia aperta quasi spalancata”, rappresentata al Teatro Lea Padovani di Montalto di Castro, sabato 5 marzo 2022, alle ore 21, e interpretata da Chiara Francini e Alessandro Federico per la regia di Alessandro Tedeschi. Trama: Antonia è sposata da tempo con un uomo che non la ama più; è costretta ad accettare continuamente relazioni extraconiugali da parte del marito, un fautore della “coppia aperta”. Inizialmente, la donna prova tristezza, arrivando ad ipotizzare il suicidio; poi si rende conto di essere ancora giovane e dunque pronta per iniziare una nuova vita. Proprio quando ha strada libera, il marito comincia ad essere geloso e impedirle di continuare una storia con un fisico.

«L’opera – sottolinea il regista – racconta la tragicomica storia di una coppia di coniugi, figli del Sessantotto e del mutamento della coscienza civile in Italia. L’evoluzione del matrimonio borghese è vista alla luce delle riforme legislative degli anni Settanta e le trasformazioni dei nuclei familiari e del loro andamento del punto di vista socioantropologico.

Dario e Franca Rame hanno dato corpo per la scena alla psicologia maschile e la relativa insofferenza al concetto di monogamia». Curiosità: è stato uno degli spettacoli più popolari degli anni Ottanta in Italia e in Germania ha riscosso un tale successo da essere proposta in ben 30 teatri contemporaneamente.

Il Teatro Boni di Acquapendente, diretto da Sandro Nardi, si affida (domenica 6 marzo, ore 17,30) a "Novecento" di Alessandro Baricco, con protagonista Antonello Avallone. L’attore-regista, grazie al monologo da cui è stato tratto il film "La leggenda del pianista sull'oceano" di Giuseppe Tornatore (1998), mette a frutto tutte le sue doti istrioniche, cimentandosi con una personalissima interpretazione che tocca tutte le emozioni, dal sorriso al pianto, dalla comicità al dramma, dall’ironia al surreale, in grado di condurre lo spettatore nelle sfere più intime dei sentimenti e delle emozioni, attraverso il mito e la leggenda, in uno spettacolo intriso di elementi poetici capaci di toccare gli animi degli spettatori. «Novecento - rivela Nardi - è una leggenda inventata da Baricco che può essere la metafora della condizione dell’artista, che non sa riconoscersi nei punti di riferimento e negli stili di vita tradizionali».

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