Caso abusi edilizi, Giulivi contrattacca: «Chi mi accusa è in malafede, io non mi dimetto»

Caso abusi edilizi, Giulivi contrattacca: «Chi mi accusa è in malafede, io non mi dimetto»
di Luca Telli
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Martedì 1 Dicembre 2020, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 18:23

«Dimissioni? Le darò solo quando mi renderò conto di non essere più in grado di affrontare e risolvere i problemi della nostra comunità». Punto e a capo. Sandro Giulivi liquida in meno di 10 minuti la questione legata agli abusi edilizi notificati dalla polizia giudiziaria nella sua proprietà. Lo fa in incipit di un consiglio comunale in cui l’interrogazione a suo carico promossa dall’opposizione compatta (eccetto FDI) è stata parzialmente rispedita al mittente da un argine burocratico di natura temporale. Tempi tecnici mancanti ha sentenziato la presidente del consiglio Federica Guiducci.
Una chiusura in clinch con le spalle attaccate alle corde che non ha evitato uno scontro a viso aperto con Sandro Giulivi all’attacco: «Chi oggi mi accusa è in malafede. A chi grida onestà rispondo che io ho quella che manca loro: quella intellettuale. Tarquinia ha vissuto pagine molto scure eppure non c’è stato mai l’accanimento a cui tutti hanno assistito in questi giorni. Non ho responsabilità politiche e non cadrò nella provocazione: vado avanti perché prima delle contese personali vengono le ragioni di un paese costretto ad affrontare covid e problemi economici». Ragioni che non bastano all’opposizione. Da Andrea Andreani del M5S, che ammonisce la giunta: «Abbiamo presentato un’interrogazione congiunta.

Potete non rispondere a noi ma prima o poi la verità verrà fuori perché qualcuno ve ne chiederà conto». A Sandro Celli del Partito Democratico che contro Giulivi usa toni durissimi: «Parlare di sciacallaggio politico, come dice il sindaco, non ha senso. Non sono i consiglieri di minoranza a chiedere spiegazioni ma la città intera. Il sindaco ha detto che adempierà agli obblighi imposti. E va bene. Ma a lui chiedo: da quanto sono presenti quelle strutture? È stata pagata l’Imu su quella metratura? E la TARI? Sono imposte comunali. Il danno riguarda la collettività». Fino a Sandro Conversini del Movimento Civico che chiede al sindaco un gesto di responsabilità. «E di essere d’esempio – continua Conversini -. Giulivi si autosospenda e lasci il posto a un commissario in attesa che sulla questione venga fatta piena luce. In proposito mi chiedo cosa penserebbero i vertici della Lega del suo comportamento. Sarà nostro interesse domandarla». La parole fine sulla questione è molto lontana con lo il tono dello scontro destinato ad alzarsi nelle prossime settimane e, ancora di più, nel prossimo consiglio comunale.

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