Non solo, infatti, è esposto il settore delle macchine agricole, ma la manifestazione apre le porte ad altri aspetti commerciali che offrono al visitatore l’opportunità di conoscere soluzioni innovative e competenze professionali anche al di fuori del confine italiano.
«Abbiamo sempre cercato di seguire le esigenze del mercato e degli espositori - dichiara il presidente Giorgi della Pro Tarquinia, ente organizzatore dell’evento – adeguandosi con enorme flessibilità a situazioni mutevoli e non sempre piacevoli. Uno degli obiettivi raggiunti è stato quello di contenere i costi per gli espositori, rivolgendo la nostra attenzione agli agricoltori per rendere più produttive le loro aziende».
«Sappiamo bene quanto sacrificio e quanta forza di volontà ci vuole per organizzare eventi come questi», ha detto il vicesindaco Marta Tosoni -. «L’atto di coraggio è stato fatto non soltanto nel cambiare un po’ l’identità di quella che era una fiera storica, ma anche nel non abbattersi di fronte alle difficoltà che si sono riscontrate. Davanti a questa rappresentanza politica del territorio – conclude Tosoni - l’amministrazione comunale vuole dare il proprio contributo e portare voce in quelle sedi e in quelle stanze dove spesso si parla dei problemi dei cittadini».
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