Tarquinia, a giorni via ai lavori per il mega impianto fotovoltaico a Pian d'Arcione:166mwp e 300 ettari

Tarquinia, a giorni via ai lavori per il mega impianto fotovoltaico a Pian d'Arcione:166mwp e 300 ettari
di Luca Telli
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Venerdì 17 Giugno 2022, 10:56 - Ultimo aggiornamento: 21:32

Data di inizio lavori fissato per le prossime settimane, completamento dell’opera entro marzo 2024. Il nuovo impianto fotovoltaico a terra da 166 MWp nascerà nell’area del comune di Tarquinia in località Pian d’Arcione. Costo stimato di 24 milioni di euro il progetto, presentato nel 2019 (registro elenco progetti: n. 60/2019) dalla E-solar srl, rientra nelle 10 opere laziali sbloccate a fine 2021 dal Governo, nove delle quali insistono nel Viterbese: 5 a Montalto di Castro, 2 a Tuscania, 1 a Tarquinia uno nel capoluogo. Modificato durante la conferenza dei servizi dai 187Mwp su 352,6 ettari il piano era stato ridotto sia nella potenza che nelle dimensioni arrivando a 170 Mwp (poi ulteriormente ridotto) e 304,3 ettari.

 Un iter che, come è successo per altri progetti di energia green, aveva avuto vita difficile rallentato dalle carte bollate. Contro la realizzazione dell’impianto si erano espressi sia il Comune di Tarquinia che la Soprintendenza. Nello specifico la giunta guidata dal sindaco Alessandro Giulivi aveva presentato in data 8 giugno 2020 un’opposizione all’impianto a firma del settore urbanistico: «Si ritiene esprimere un parere non favorevole ai fini delle verifiche e considerazioni in materia urbanistica, in quanto che l’intervento non risulta coerente con i criteri e le finalità di gestione del territorio – si legge nel documento -  Essendo individuato in zona con destinazione urbanistica agricola “E1” del PRG con riferimento, per il rispetto delle attuali misure di salvaguardia per l’adeguamento del medesimo PRG al PTPR».

Quanto alla Soprintendenza, aveva sottolineato come «le opere, pur rientrando tra i lavori di pubblica utilità non appaino compatibili e risultano di grave danno alla compagine paesaggistica e territoriale in questione.

Per via della smodata estensione e della sua articolazione».

 Sempre la Soprintendenza nelle settimane scorse era tornata sotto i riflettori dopo la proposta di sottoporre a vincolo circa 20mila ettari lungo il territorio di otto comuni: Arlena di Castro, Canino, Cellere, Montalto di Castro, Piansano, Tarquinia, Tessennano e Tuscania dove insistono alcuni dei più importanti progetti green. Secondo molte ditte un tentativo maldestro di fermare la transizione verde necessaria per centrare gli obiettivi europei e diminuire la dipendenza dai combustibili fossili.

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