Fase 3, cinema verso la serrata a oltranza: «Riaprire? Troppi vincoli e guadagni incerti»

Fase 3, cinema verso la serrata a oltranza: «Riaprire? Troppi vincoli e guadagni incerti»
di Luca Telli
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Venerdì 12 Giugno 2020, 09:15
Troppi vincoli, pochi film inediti e prospettive di guadagno pressoché nulle: i cinema verso la serrata. La data spartiacque di lunedì 15 giugno tracciata del governo è destinata a restare una linea guida e poco più. Per la riapertura tempi ancora incerti e che potrebbero scavallare la metà di luglio. A Viterbo, come a Roma e in tutto il Lazio. Sono solo il 5% infatti, nella Regione, le sale che hanno fatto sapere di essere pronte a tornare a lavorare. Situazione complessa, la definiscono i gestori.

Al rigido protocollo sanitario, primo ostacolo per i clienti, si aggiunge infatti lo stop delle case di produzione alla distribuzione dei titoli di maggior richiamo. Il primo titolo forte, Onward della Disney previsto per marzo sarà lanciato solo il 22 luglio. Un problema logistico al quale si aggiunge quindi un calo di appeal. E la domanda sul perché qualcuno dovrebbe scegliere di passare una serata al cinema è presto servita.

La risposta Gérôme Bourdezeau, una lunga carriera come gestore di cinema tra l’Emilia-Romagna, Roma e da 6 anni alla guida del cinema Etrusco di Tarquinia, non ce l’ha. Ma in compenso ha ben chiaro il nodo che stringe cinema e teatri. «Posti contingentati, uso di mascherine, sanificazione al termine di ogni spettacolo, divieto di vendita di prodotti alimentari. Non è più un piacere, ma una punizione – spiega Bourdezeau  –. e c capisco bene e condivido la decisione di tanti colleghi: aprire così non è solo impossibile, ma controproducente».

Guardando ai numeri: aumento delle spese, a fronte di quelle già accumulate nei mesi di chiusura, con incassi ridotti a meno di un terzo della media. «Una follia praticamente», dice Bordezeau che, a oggi, individua la riapertura in una data sfumata sul calendario «a quando le misure saranno alleggerite». «Anche se - aggiunge - non è chiara la ragione per la quale per i cinema valgono restrizioni, come il distanziamento e la sanificazione, che in altri esercizi commerciali non sono richieste».

Dubbi che ora fanno il verso alla speranza di veder presto scendere i contagi e ipotizzare un autunno di semi normalità. In caso contrario, sono molti i cinema che potrebbero non riaprire più: «Dai conti che ho fatto, fino al 15 agosto riuscirò a coprire le spese in qualche modo. Dopo c’è il buio», dice Bourdezeau.

La risposta, a Tarquinia, passa attraverso l’idea della realizzazione di un’arena al lido non troppo distante dalle Saline. «Stiamo valutando insieme all’amministrazione costi e fattibilità – conclude Bourdezeau -. Lo sforzo economico non sarebbe indifferente. Vediamo e incrociamo le dita».
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