Tante sagre di prodotti tipici nei borghi della Tuscia: dal lattarino, alla gavinella; dagli gnocchi alla pizza

A Marta la sagra del Lattarino
di Carlo Maria Ponzi
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Venerdì 2 Giugno 2023, 06:00

Nella Tuscia il ponte della festa della Repubblica fa rima con il ritorno a regime delle sagre dei prodotti tipici, delle feste popolari legate alle celebrazioni dei santi patroni, degli inni alle tradizioni enogastronomiche.

A Marta, sulle sponde del lago di Bolsena, da venerdì 2 giugno a domenica 4 giugno, si svolge una classica di primavera: la 46ma edizione della sagra del Lattarino, inserita tra le prime dieci sagre più importanti d'Italia, nonché nel Guinness dei primati per la padella più grande al mondo. Le giornate cominciano di buon mattino, alle ore 7, quando i pescatori consegnano i lattarini appena pescati dal lago; intorno alle 12, apertura degli stand, fino a tarda sera, con intervalli musicali affidati alla banda musicale 'E. Montesi' e a quella dei Granatieri di Sardegna. Il menù: Lattarini e pizzetta fritta; pane e limone; il tutto servito in un piatto decorato di ceramica in dono. A latere, Fiera Samarcanda, con vari mercatini e stand gastronomici, tra cui primeggerà il vino Cannaiola.

A Carbognano, in occasione delle feste dei patroni San Filippo Neri e Sant’Eutizio, fino al 3 giugno si degusta un piatto dal sapore antico: la "Gavinella", piatto povero della cucina popolare carbognanese di origine remota; secondo la ricetta tradizionale, gli ingredienti erano costituiti esclusivamente da acqua e farina. Gli stand aprono alle 19; il menù comprende antipasto misto, Gavinelle all'amatriciana, carne alla brace e insalata, dolce; musica dal vivo tutte le sere.

A Sipicciano (frazione dei Graffignano) sabato e domenica, dalle ore 19,30, gli Amici del Poggio del castagno propongono la festa della pizza e della piadina, con “tanta musica e tanto divertimento.

A Soriano nel Cimino un’altra festa (fino a domenica, con replica il prossimo fine settimana) in onore degli “gnocchi co’i ferro”: l’espressione dialettale deriva dall'utilizzo di un ferro da calza o da ombrello per la loro preparazione.

Ma nel fine settimana entra in gioco anche Vitorchiano, all’insegna del “Peperino in fiore”. “Durante i tre giorni di festeggiamenti – spiegano gli organizzatori - il borgo medievale si colora grazie alle splendide composizioni di piante e fiori realizzate dagli abitanti, sparse per tutto il centro storico.

La scelta del nome è un omaggio alla pietra lavica con cui è costruito il paese e su cui risaltano magnificamente i colori dei fiori”. Tante le iniziative: mostre d’arte, spettacoli musicali, passeggiate alla scoperta degli angoli più suggestivi del centro storico, assaggi di olio extra vergine d’oliva; esibizione del gruppo majorettes della banda “Fedeli di Vitorchiano”, e tutti giorni, a partire dalle ore 19,30, apertura degli stand gastronomici con esposizione e degustazione dei prodotti e dei piatti tipici.

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