La sentenza, Talete a bocca asciutta: il Comune non deve versare 2,8 milioni. Il sindaco: «Hanno forzato»

La sentenza, Talete a bocca asciutta: il Comune non deve versare 2,8 milioni. Il sindaco: «Hanno forzato»
di Massimo Chiaravalli
3 Minuti di Lettura
Martedì 2 Febbraio 2021, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 19:09

Non solo il Comune non dovrà versare oltre 2,8 milioni di euro a Talete, ma anzi la spa adesso è chiamata a risarcirne a palazzo dei Priori - difeso da Francesca Bufalini - 30 mila per le spese di lite. Finisce così la causa civile: con il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, a seconda di come lo guardi il sindaco Giovanni Arena, diviso a metà per il buon risultato da primo cittadino e quello pessimo da socio di maggioranza della spa.

I prossimi passi: oggi l’approvazione dell’ordine del giorno per l’istituzione della due diligence su Talete, in settimana l’incontro tra il sindaco e il presidente della Provincia Pietro Nocchi per decidere l’assetto della nuova governance della società. Come si è arrivati alla sentenza di primo grado del giudice Mastropasqua? «E’ una causa civile che nasce nel 2014 – dice Arena - quando il presidente della spa era Stefano Bonori. Si tratta di alcuni lavori che il Comune doveva far fare a Talete, che però aveva risposto di non avere le professionalità».

«Abbiamo fatto bene, con gli uffici, a non inserire questa parte nella transazione stipulata nel 2019. Restano eventualmente i 950 mila euro – continua - che abbiamo messo da parte come cifra forfetaria e che anche Talete aveva in un fondo di garanzia. Ora ha 30 giorni per fare ricorso, anche se non so se lo farà, perché la sentenza è netta». Alla luce della situazione nera della spa, la notizia è da considerare buona o cattiva? «Come sindaco è buona – spiega Arena - ma siccome sono responsabile anche del futuro di Talete, devo dire che non è positiva per la società».

Magari Talete contava su questi soldi. «Sicuramente, visto che hanno fatto causa. Ma per me hanno forzato».

Oggi intanto c’è consiglio comunale: andrà al voto l’ordine del giorno di cui Arena si è fatto promotore, mutuando la proposta della dem Luisa Ciambella. «Avanzerò ai sindaci soci la due diligence. Le criticità sono sempre le stesse: morosità, l’eventuale aumento di capitale e quello delle tariffe. Questa liquidità in qualche modo dovrà uscire fuori. I partiti decideranno sulla nuova governance». Ripercussioni sul 28, ultimo giorno utile per pronunciarsi? «Saranno le forze politiche a scegliere l’assetto della nuova governance. Ho chiamato Nocchi: faremo una riunione definitiva in settimana».

Dall’opposizione, il capogruppo di Forza civica Giacomo Barelli legge così la novità: «Al Comune si libera quel fondo da un milione – commenta - ma ora sappiamo che Talete non deve prendere quei soldi. E che quindi chi all’epoca ha intentato quella causa cercava rogna e ha trovato la strada sbarrata». Rivendica la bontà di quanto fatto con Michelini sindaco, «quando avevamo deciso di opporci». Mentre la stoccata arriva su chi era alla guida della spa all’epoca: «Non era neanche il caso di buttare questi 30 mila euro di spese di lite».

© RIPRODUZIONE RISERVATA