Nello specifico: «La valutazione negativa dell'incidenza del tracciato verde sulla zona speciale di conservazione interessata - dice la Corte - non può essere ulteriormente modificata o completata e il suo effetto diretto è impedire l'adozione del “tracciato verde”. Dopodiché, lo stesso tracciato potrà essere adottato se non vi sono soluzioni alternative, e sempre che un motivo imperativo di rilevante interesse pubblico sia giudicato prevalente sugli inevitabili effetti pregiudizievoli per l'ambiente».
Si apre adesso una nuova fase: tavoli di consultazione, nuova conferenza dei servizi e tracciati alternativi da proporre: dalla ripresa di quello viola, all’arancione dell’ex sindaco di Tarquinia, Mauro Mazzola. Con i tempi che, per l’ennesima volta, si allungheranno.
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