Sul sindaco Caprioli la Lega è pronta a tutto. Anche alle elezioni

Sul sindaco Caprioli la Lega è pronta a tutto. Anche alle elezioni
di Ugo Baldi
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Giovedì 9 Gennaio 2020, 15:20 - Ultimo aggiornamento: 15:22

Franco Caprioli, sindaco di Civita Castellana, è finito tra l'incudine e il martello. La Lega (a livello provinciale) stavolta non pare intenzionata a (ri)perdere la faccia, dopo lo smacco subito in Provincia.

Il partito ha deciso di sposare la tesi di Valerio Turchetti, presidente leghista del consiglio comunale: andare a un rimpasto di giunta e far fuori i tecnici Marco Gemma e Paola Goglia, aprendo a new entry solo politiche. L'idea però non piace a Caprioli (foto), che a quanto sembra pare deciso di resistere e a sfidare gli stessi leghisti che lo hanno candidato. Ieri ha respinto una proposta di mediazione, perché non vorrebbe scaricare i due assessori. Ma l'alternativa fatta arrivare ai suoi orecchi è quella di azzerare e andare alle elezioni.

C'è chi ha fatto i conti: il progetto è attuabile perché per un voto di sfiducia al sindaco - a cui di sicuro diranno sì i 6 consiglieri di minoranza - bastano i tre della Lega e il gioco è fatto. Per oggi è prevista una riunione tra i vertici provinciali (Fusco e Contardo) del Carroccio e tutti i consiglieri comunali per trovare un via d'uscita. Molto complicata. Ieri nel palazzo comunale di piazza Matteotti si respirava aria pesante e la tensione era alle stelle, a dimostrazione che la luna di miele è terminata.

La giunta con tutti gli assessori è durata il tempo di un caffè. Caprioli è apparso a tutti molto provato e stanco. «Sono a disposizione di Caprioli si è limitato a dire Gemma - ed è evidente che la mia nomina non è stata digerita». Più battagliera Paola Goglia: «Non sono incollata alla poltrona ha detto e sono pronta ad accettare le critiche, ma anche a fare un confronto con tutti».

Intanto gongola la minoranza: aQuello che sta accadendo dicono Pd, Forza Italia e M5S - è la dimostrazione di un fallimento politico annunciato. La nostra azione non è mai stata strumentale, ma è stata portata avanti per correggere gli errori grossolani e dannosi per la città. Quella di Turchetti è una proposta stravagante, perché le responsabilità sono state sempre del sindaco, e del suo vice Cataldi, in tre casi: biblioteca, viaggio ad Auschwitz e aumenti Talete».
 

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