Stranieri nel Viterbese, i dati giusti

Stranieri nel Viterbese, i dati giusti
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Sabato 23 Febbraio 2019, 11:14 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 12:24
Gli stranieri nel Viterbese? Sono 31mila, per un quinto vivono nel capoluogo e quasi la metà è di origine romena. E sono qui da mezzo secolo, avendo scelto la Tuscia per lavorare e vivere. «Abbiamo voluto fotografare il fenomeno perché ne abbiamo una percezione distorta rispetto alla realtà. Spesso lo veicoliamo attraverso le emozioni e non in base ai dati oggetti», spiega Luca Zoncheddu, responsabile della Caritas diocesana che ieri ha organizzato il convegno Accoglienza e integrazione nel territorio viterbese. Incontro aperto dal vescovo Lino Fumagalli, che ha rimarcato i luoghi comuni intorno agli immigrati, a cui vengono attribuiti «fenomeni delinquenziali ma anche la mancanza di lavoro». Insomma, conoscere per integrare e combattere paure infondate.
A delineare il quadro dell'immigrazione ci ha pensato Luca Di Sciullo, presidente Centro studi e ricerche Idos. «L'incidenza dei residenti stranieri nella Tuscia è del 9,8%. Significa - ha spiegato - che passeggiando per strada si può incrociare un cittadino immigrato ogni 10. Percentuale che nel Lazio è seconda solo a Roma, che è al 12,8%. Se si guardano i numeri assoluti non sono così alti, ma la percezione è diversa». La riprova è anche nella diffusione territoriale: a livello assoluto gli stranieri si concentrano a Viterbo con 6.549 unità, Civita Castellana (2.195), Vetralla (1.519), Orte (1.497), Montalto (1.215). Ma in percentuale rispetto alla popolazione se ne trovano di più ad Arlena di Castro (17,2%), Orte (17), Monterosi (16,5). Il 52,2% sono donne e la stragrande maggioranza è under 45 (il 70% circa).
A livello di nazionalità, i romeni battono tutti con 14.171 residenti, mentre dall'Albania vengono in 1.516, dal Marocco 1.257, dall'Ucraina 1.052, dalla Macedonia 858, dallo Sri Lanka 831 e a seguire Moldavia (786), Nigeria (721), Polonia (681) e India (504). Quindi, in oltre il 50% dei casi si tratta di cittadini comunitari. Anche tra chi non proviene dall'Ue (sono 14.311), il 58,5% ha un permesso di lungo soggiorno, ovvero è qui da oltre 5 anni; oppure perché si è ricongiunto con parenti stretti già residenti. Nelle scuole della provincia ci sono 4.054 alunni stranieri (il 9,8% del totale) di cui il 54% nato in Italia. Inoltre il 15.6% del totale degli occupati, ovvero 11.718, sono immigrati. E la peculiarità, come sottolinea Di Sciullo, è che il 26,3% lavora in agricoltura, contro una media italiana del 6%. Un altro 24% opera in edilizia e il 41% nei servizi. «Questi dati - spiega ancora - ci dicono che ragioniamo con categorie desuete perché l'Italia è un paese di immigrazione da 50 anni e gli stranieri contribuiscono al tessuto economico».
Tshiela Lukusa, presidente dell'associazione Sans Frontiere, e Chiara De Carolis, responsabile della Casa dei diritti sociali Tuscia, hanno raccontato come gli stranieri diano una valutazione positiva dell'accoglienza a Viterbo, seppure con elementi di criticità.
 
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