Allarme siccità, la Regione Lazio avverte i Comuni: «Per l'estate preparate le autobotti»

siccità
di Federica Lupino
3 Minuti di Lettura
Sabato 26 Marzo 2022, 06:50 - Ultimo aggiornamento: 19:45

Preparare le autobotti? Forse presto per dirlo, ma è tra le terapie d'urto allo studio in vista dell'estate. Il motivo? "Una significativa condizione di siccità che interessa in particolare il territorio del Lazio". Che gli ultimi mesi siano stati particolarmente avidi di precipitazioni è sotto gli occhi di tutti.

Ora a certificarlo è anche la direzione Risorse idriche e difesa del suolo della Regione che nei giorni scorsi ha scritto a tutti gli Ato (ambiti territoriali ottimali), tra cui quello di Viterbo. Il quadro allarmante è emerso sulla base di apposite elaborazioni scientifiche effettuate da Irsa-Cnr e analizzate nel corso della riunione dell'Osservatorio permanente degli utilizzi idrici dell'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino centrale, svoltasi un mese fa. 

Siccità, nel Viterbese è già a rischio la produzione agricola. Irrigazioni anticipate

Proprio a seguito di questo incontro, la Regione avverte tutti. "Considerato che, qualora permanga nei prossimi mesi una condizione di deficit pluviometrico, si determinerebbero molto probabilmente condizioni di criticità diffuse in termini di disponibilità della risorsa idropotabile" ha chiesto agli enti gestori del servizio idrico di comunicare "le misure di tipo emergenziale (riduzione pressioni nelle reti di distribuzione, turnazioni, approvvigionamento mediante autobotti, installazione di serbatoi di emergenza) e le misure a medio-lungo termine (interconnessioni ed efficientamento delle reti e degli impianti, recupero delle dispersioni fisiche e ricerca di nuove fonti) che si intendono adottare per la risoluzione o mitigazioni delle criticità".

L’Ato1 Lazio nord-Viterbo dovrà anche fornire alla Regione la disponibilità idrica dei Comuni non ancora gestiti da Talete. Fatto sta che sul territorio i sindaci sono già in allerta. "Una preoccupazione che riguarda tutti e in particolare - conferma il sindaco di Nepi, Franco Vita - il mondo agricolo, in un momento difficile per la guerra in Ucraina".

Il territorio nepesino "noto per l'abbondanza delle acqua, sta registrando - ammette - un consistente abbassamento delle falde. Un dato evidente alla sorgente Varano dell'acquedotto comunale dove una volta l’acqua sgorgava liberamente mentre oggi occorre usare le pompe per il prelevamento".

E, oltre col meteo, se la prende con l'espansione della coltivazione della nocciola, sottolineando che "il consistente e a volte inutile utilizzo dell'irrigazione artificiale sta contribuendo ad abbassare i livelli". Vita sta già predisponendo un'ordinanza per regolare il prelievo dell'acqua. E, intanto, il sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi ha chiesto alla Regione Lazio lo stato di calamità per siccità. "I danni all'agricoltura saranno pesantissimi. Il consorzio di bonifica – racconta - a marzo è stato costretto a riempiere i laghetti, che solitamente in questo periodo sono vuoti, perché c'è da irrigare il grano, coltura che non ne dovrebbe averne bisogno. Storicamente questa soluzione viene adottata d'estate per i pomodori o altri ortaggi, non certo a primavera per il frumento".

Le segnalazioni dagli agricoltori sono continue. "Anche se a breve dovesse piovere per qualche giorno, non basterebbe per compensare le carenze dei mesi scorsi. Considerando la crisi del grano a livello internazionale, avremo – avverte - delle perdite importanti".

© RIPRODUZIONE RISERVATA