È tornata di nuovo a splendere la piazzola di sosta dove domenica sera le fiamme hanno distrutto il furgone street food di Gianni Perinu, l’imprenditore di Tarquinia che in una manciata di minuti si è visto andare in fumo anni di sacrifici. Giovedì sera quello che è rimasto del mezzo incendiato è stato portato via e Gianni si è di nuovo messo al lavoro per riprendere a pieno regime l’attività e continuare a offrire il proprio servizio. Oggi, infatti, sulla piazzola di sosta sulla strada regionale Castrense, all’entrata di Montalto, è parcheggiato il vecchio mezzo con il quale il gestore aveva aperto sul litorale di Pescia Romana.
Tantissima la solidarietà espressa dalla cittadinanza di Montalto e dai tanti clienti che in questi giorni sono andati a trovarlo. Un segnale di vicinanza ad una persona che negli anni si è conquistato la stima di tutti per la sua gentilezza, il suo modo di essere e la qualità del suo lavoro. Un’attività che domenica scorsa è stata interrotta da un incendio che ha polverizzato il furgone e tutto quello che era al suo interno.
Sul luogo ci sono tre telecamere: due fanno parte dell’ente che monitora il traffico veicolare sulla strada Castrense; l’altra è installata su un chiosco di frutta e verdura poco lì vicino all’attività di street food. I carabinieri della stazione di Montalto avrebbero preso le immagini della telecamera del chiosco, che punta proprio sul furgone andato in fiamme, ma gli inquirenti mantengono lo stretto riserbo.
«Ringrazio tutte le persone che in questo periodo mi hanno fatto sentire la loro vicinanza - dice Gianni Perinu -, non mi aspettavo così tanta solidarietà e vorrei ringraziarli uno per uno. Sono venute da me anche persone che non conoscevo personalmente, anche non residenti». La solidarietà si è inoltre vista sui social, dove un gruppo di persone sta vedendo come avviare una raccolta fondi per aiutarlo a riacquistare con quel denaro macchinari e tavoli. «Siamo tutti con Gianni, persone come lui ce ne sono veramente poche - si legge su Facebook - mi dispiace tantissimo». Sara dice: «Gianni una persona eccezionale, buona, lo conosco da 20 anni... che peccato». Giuseppe: «Veramente un grande dispiacere. Una persona perbene, gentile come pochi, un grande lavoratore. Spero sia fatta chiarezza sull'accaduto».