“Siamo al lumicino ma finché ci sarà luce ci sarà speranza: continueremo sempre a restare accanto ai nostri pazienti”. Sono diversi i medici di medicina generale della Tuscia che hanno aderito alla protesta simbolica nella giornata di “M’illumino di meno”. Luci spente e candele accese per tenere i riflettori puntati su una categoria che negli ultimi anni ha subito una vera e propria emorragia di componenti a causa di pensionamenti non sostituiti se non in minima parte.
“Abbiamo voluto lanciare l’ennesimo segnale affinché non si spenga il servizio sanitario nazionale”, commenta Michele Fiore, segretario della Fimmg, il sindacato di categoria. Lo scorso anno, per la prima volta da quando la figura è stata istituita, i medici di famiglia nel Viterbese sono scesi sotto le 200 unità.
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