«Sesso con me o ti imbalsamo», condannato

Violenza
di Maria Letizia Riganelli
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Mercoledì 21 Dicembre 2022, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 19:51

Minaccia di morte la moglie del suo migliore amico per costringerla a fare sesso, condannato a un anno e due mesi di reclusione. Si è concluso ieri il processo, davanti al collegio del Tribunale di Viterbo, a un 50enne - difeso dall’avvocato Paolo Delle Monache ieri sostituito dalla collega Simona Mancini - accusato di violenza sessuale e stalking nei confronti di una 57enne di Capranica.

La donna dopo essere rimasta da sola perché il compagno si era trasferito a Roma per problemi di salute ha subito l’”assalto” del migliore amico di lui. «Sono stata costretta a trasferirmi a Roma - ha raccontato in aula la vittima -, perché quello che per dieci anni è stato il miglior amico del mio compagno non la smetteva di tormentarmi e mettermi le mani addosso. Una volta mentre salivo le scale di casa con la spesa mi ha palpeggiato il sedere. E quando gli ho detto si smetterla ho iniziato a ritrovarmelo ovunque». L’imputato avrebbe pedinato la donna ogni giorno, l’avrebbe spiata e quando il suo rifiuto si è fatto più deciso ha iniziato a insultarla verbalmente e tramite messaggi.

«Se mi incontrava per strada - ha detto ancora la donna - mi dava della prostituta e mi sputava. E’ stato un inferno.

Per spiarmi, mentre ero al lavoro in pizzeria, ha fatto anche un buco nella siepe, dove si appostava per guardarmi. Era geloso di chiunque entrasse nel mio locale, ad alcuni clienti ha anche forato le gomme delle macchine. Era davvero un incubo». Agli atti del processo ci sarebbero anche tutti i messaggi che l’uomo ha inviato alla vittima. Le scriveva: “Ti do due schioppettate e poi ti imbalsamo”. Non contento della minacce di morte le avrebbe anche offerto 50 euro per una notte di sesso. Messaggi deliranti per una donna che voleva e che non si è mai prestata alle sue "attenzioni". Il tormento vero e proprio sarebbe iniziato nella primavera del 2019 e andato avanti per diversi mesi.

Fino a che la donna disperata non ha deciso di chiudere la pizzeria e tornare a Roma dal compagno. Compagno che non è mai riuscito a testimoniare perché affetto da patologie che non gli permettono di deambulare. Durante la discussione la pm ha chiesto una condanna a un anno e 8 mesi per entrambi i capi di imputazione. Il collegio, al termine della camera di consiglio, ha condannato l’imputato a un anno e due mesi per il solo reato di violenza sessuale. Assolto per lo stalking. Il 50enne dovrà anche risarcire la vittima per 3.500 euro.

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