Ennesimo, pressoché definitiva fumata nera sul turno unico. E tra le scuole viterbesi si fa sempre più forte l’odore di una prossima protesta. Ieri, al Palazzo del Governo, nuova riunione tra studenti, ufficio scolastico provinciale, aziende di trasporti, Asl e Provincia. Tutti d’un sentimento, si direbbe. Perché tutti d’accordo che no, non c’è motivo perché nella Tuscia restino gli ingressi scaglionati a scuola tra le 8 e le 9,40 del mattino. Non solo, persino Cotral, Ferrovia dello Stato, Atac si sono confermati pronti a tornare all’organizzazione pre-pandemia. Anzi, alcuni hanno persino ammesso che per loro sarebbe meglio.
Del resto, dal 1° aprile gli stadi hanno riaperto con la capienza del 100%.
Ed è così che gli studenti minacciano nuove proteste. “ Vista la disponibilità di tutte le Istituzioni provinciali – ha detto il presidente della consulta provinciale Luca Tallarico - al ripristino del turno unico e visto che la Asl di Viterbo sostiene che i vantaggi dei doppi turni non sono accertati, pretendiamo di tornare immediatamente ad entrare tutti a scuola alle 8”. Tallarico ricorda che nel precedente tavolo la Prefettura aveva ventilato la possibilità di riunificare gli orari. “Per quale motivo oggi, con condizioni normali ancor più favorevoli – chiede - si prosegue nella direzione del doppio turno nascondendosi dietro a comunicazioni governative non chiare?”.
Alla riunione per la Consulta c'erano anche la vicepresidente Noemi Santini, il responsabile della commissione “Legalità e reclami studenteschi” Alessandro Esposito e l'omologo dei “Trasporti” Giorgio Garbrecht. Non c’era invece il prefetto Giovanni Bruno che pure nei mesi scorsi aveva promosso il tavolo, invitando gli alunni a partecipare. Per lui era presente il Capo di Gabinetto Fabio Vincenzo Geraci che si farà portavoce di quanto emerso proprio con Bruno. Ma le chance che qualcosa cambi sono ridotte al lumicino. “Gli studenti sono esausti,- dice ancora Esposito - sicuramente il messaggio che è passato non avvicinerà la collettività studentesca alle istituzioni, ma evidenzierà il divario. Se ci saranno nuove proteste, la consultale le supporterà a pieno”.