Scuola, il calo demografico svuota le classi: meno iscritti a infanzia e primaria. Superiori, crescono i professionali

Scuola, il calo demografico svuota le classi: meno iscritti a infanzia e primaria. Superiori, crescono i professionali
di Renato Vigna
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Mercoledì 8 Febbraio 2023, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 16:51

Anche Viterbo alle prese con il calo demografico che interessa tutta Italia. La crisi delle culle ormai si sta facendo sentire anche tra i banchi, con numerosi istituti comprensivi che registrano un decremento di iscritti. Alcuni esempi in giro per la Tuscia rendono bene l’idea: a Canino diversi alunni in meno alle prime classi; a Grotte Santo Stefano calo alla primaria; alla Dante Alighieri di Civita Castellana diminuzione alla primaria e alla secondaria; a Orte sette quinte uscenti e sei prime classi in ingresso; a Viterbo una prima primaria in meno alla Grandori e una prima media in meno alla Tecchi. Alla Pio Fedi alunni in diminuzione alla primarie e alla secondaria, stabili all’infanzia.

A Soriano nel Cimino le iscrizioni nei plessi del comprensivo sono in linea con quelle dello scorso anno tranne che per la secondaria di primo grado dove partiranno due nuove classi, anziché le quattro dello scorso anno. Ma ci sono anche alcune scuole che vedono aumentare gli iscritti, soprattutto a Viterbo: la Egidi formerà 8 prime medie; la Canevari è in crescita, così come la Vanni all’infanzia e alla primaria (in leggera flessione la secondaria).

“Al momento – spiega Brunella Marconi, segretaria dello Snals Confsal – il calo demografico si sente maggiormente all’infanzia e alla primaria ma negli anni, come onda d’urto, travolgerà anche medie e superiori. Questo comporterà un’inevitabile diminuzione delle cattedre con docenti soprannumerari che andranno ridistribuiti nelle scuole dove si libereranno posti per i pensionamenti. La preoccupazione più forte ora è proprio quella di trovare una posizione idonea agli insegnanti”.

E alle superiori? A iscrizioni chiuse, in Italia si è visto un leggero aumento per gli istituti tecnici che salgono al 30,9%, rispetto al 30,7% del precedente anno scolastico, un calo degli istituti professionali (dal 12,7% al 12,1%), mentre restano in testa alle preferenze i Licei, con i loro diversi indirizzi, che quest’anno vengono scelti dal 57,1% dei neoiscritti (l’anno scorso erano stati il 56,6%).

Nella Tuscia, invece, succede il contrario: l’incremento maggiore si è riscontrato nei professionali, scelti sia da chi è in cerca di uno sbocco professionale subito dopo il diploma sia da chi intende continuare con l’università ma è attratto dai nuovi indirizzi (come Elettrotecnica all’Itis di Viterbo, tra le più gettonate).

Dopo il boom di iscritti degli scorsi anni, in leggera difficoltà risulta lo scientifico Ruffini (meno due classi prime), così come in lieve calo le iscrizioni al classico Buratti e all’Alberghiero di Caprarola, penalizzato quest’ultimo anche dalle difficoltà di collegamento tramite Cotral. Incremento notevole, si accennava, all’indirizzo elettrotecnica dell’Itis. Qui vanno bene anche biotecnologie sanitarie: il totale dei nuovi iscritti tra tutti gli indirizzi dell’Itis è pari a 200 (12 le prime formate a fronte dei 10 quinti in uscita).

Cresce anche l’Orioli che vede entrare 5 prime il prossimo anno e uscire 4 quinte. Al Paolo Savi escono sei quinte ma entrano solo 5 prime. Vero boom a Bassano Romano con le superiori che acquistano 220 iscritti. Il Meucci, dove è confluito anche Nepi, resta invece stabile.

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