I primi sono stati, nella giornata di sabato, Bagnoregio, Civita Castellana, Bolsena e Tarquina. Poi, si sono aggiunti i sindaci che hanno firmato ieri, dopo (e nonostante) la riunione in cui Provincia, Asl e Ufficio scolastico provinciale hanno rassicurato sulla riapertura in presenza delle scuole. Gli ultimi a imporre la didattica a distanza da oggi sono stati Ronciglione, Fabrica di Roma e Corchiano.
A Ronciglione il sindaco Mario Mengoni fino al 17 gennaio ha chiuso l’asilo nido comunale e l’infanzia, disposto la dad per primaria e secondaria di primo grado, mentre per le superiori lezioni in presenza. A Fabrica di Roma il primo cittadino, Claudio Ricci, ha disposto la chiusura di infanzia, primaria e medie fino al 14 gennaio per l’elevata incidenza dei casi in paese ma anche per “le sollecitazioni che ho ricevuto – ammette - da parte sia dei medici di base che sono in una situazione di grande difficoltà e dalla dirigenza scolastica per l’impossibilità di assicurare un’adeguata copertura del corpo insegnante, almeno nei primi tre giorni della settimana”.
A Corchiano “visto il picco dei contagi sul nostro distretto sanitario che – fa sapere il sindaco Gianfranco Piergentili - attualmente cresce più del doppio rispetto ad altri distretti della provincia e sentiti i dirigenti scolastici relativamente alle difficoltà organizzative, le attività didattiche ed educative delle scuole dell’infanzia, della primaria e secondaria di primo grado sono sospese in presenza fino al 21 gennaio 2022”.
Insomma, un ritorno a scuola nel caos per gli alunni del Viterbese.
Poi, c’è anche l’aspetto dei dispositivi di protezione: “Le Ffp2, obbligatorie in alcuni casi specifici, non sono ancora state fornite a nessuna scuola, nonostante il modulo fatto firmare nei giorni scorsi”, denuncia Marconi. I purificatori dell’aria? Sono fai-da-te: si aprono le finestre, anche se fuori la temperatura è sotto lo zero. Di difficile gestione saranno anche le quarantene: “Le regole, cambiate a ripetizione, ora variano dai nidi alle superiori. La dad dovrà essere autorizzata dai dirigenti scolastici su cui è stata scaricata ogni responsabilità. Così come saranno sempre i ds – continua Marconi – a dover ricollocare il personale esentato dal vaccino ad altre mansioni”. I primi giorni saranno cruciali per capire se il sistema reggerà all’urto della quarta ondata.
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