Scuola, sette comuni della Tuscia in dad. Snals: «Niente Ffp2 e pochi supplenti per chi torna in presenza»

Lezione in dad
di Federica Lupino
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Lunedì 10 Gennaio 2022, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 15:23

I primi sono stati, nella giornata di sabato, Bagnoregio, Civita Castellana, Bolsena e Tarquina. Poi, si sono aggiunti i sindaci che hanno firmato ieri, dopo (e nonostante) la riunione in cui Provincia, Asl e Ufficio scolastico provinciale hanno rassicurato sulla riapertura in presenza delle scuole. Gli ultimi a imporre la didattica a distanza da oggi sono stati Ronciglione, Fabrica di Roma e Corchiano.

A Ronciglione il sindaco Mario Mengoni fino al 17 gennaio ha chiuso l’asilo nido comunale e l’infanzia, disposto la dad per primaria e secondaria di primo grado, mentre per le superiori lezioni in presenza. A Fabrica di Roma il primo cittadino, Claudio Ricci, ha disposto la chiusura di infanzia, primaria e medie fino al 14 gennaio per l’elevata incidenza dei casi in paese ma anche per “le sollecitazioni che ho ricevuto – ammette - da parte sia dei medici di base che sono in una situazione di grande difficoltà e dalla dirigenza scolastica per l’impossibilità di assicurare un’adeguata copertura del corpo insegnante, almeno nei primi tre giorni della settimana”. 

A Corchiano “visto il picco dei contagi sul nostro distretto sanitario che – fa sapere il sindaco Gianfranco Piergentili -  attualmente cresce più del doppio rispetto ad altri distretti della provincia e sentiti i dirigenti scolastici relativamente alle difficoltà organizzative, le attività didattiche ed educative delle scuole dell’infanzia, della primaria e secondaria di primo grado sono sospese in presenza fino al 21 gennaio 2022”.

Insomma, un ritorno a scuola nel caos per gli alunni del Viterbese.

Che saranno giornate difficili lo sottolinea anche il sindacato. Tra i principali nodi, quelli del personale assente. “in ogni scuola – spiega Brunella Marconi, segretaria dello Snals Confsal provinciale – mancheranno almeno una trentina di unità, tra docenti e personale Ata. Dobbiamo considerare le malattie, le quarantene, le sospensioni che chi non ha il vaccino e i congedi: il totale in provincia sfiorerà il migliaio. I dirigenti si troveranno a scoprire qual è la reale portata delle assenze solo la mattina della riapertura e dovranno correre per reperire supplenti, mentre le graduatorie sono esaurite o ridotte all’osso”. 

Poi, c’è anche l’aspetto dei dispositivi di protezione: “Le Ffp2, obbligatorie in alcuni casi specifici, non sono ancora state fornite a nessuna scuola, nonostante il modulo fatto firmare nei giorni scorsi”, denuncia Marconi. I purificatori dell’aria? Sono fai-da-te: si aprono le finestre, anche se fuori la temperatura è sotto lo zero. Di difficile gestione saranno anche le quarantene: “Le regole, cambiate a ripetizione, ora variano dai nidi alle superiori. La dad dovrà essere autorizzata dai dirigenti scolastici su cui è stata scaricata ogni responsabilità. Così come saranno sempre i ds – continua Marconi – a dover ricollocare il personale esentato dal vaccino ad altre mansioni”. I primi giorni saranno cruciali per capire se il sistema reggerà all’urto della quarta ondata.

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