Scuola, senza bus impossibile la ripartenza nella Tuscia

Scuola, senza bus impossibile la ripartenza nella Tuscia
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Sabato 25 Luglio 2020, 21:25 - Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 10:04
“La scuola? Da noi potrebbe ripartire in presenza per tutti: abbiamo gli spazi adeguati e i banchi, ne abbiamo ordinati appena una 50ina. Ma non potrà essere così a causa dei trasporti che non ci saranno”. Andreina Ottaviani è la dirigente dell’Alberghiero di Caprarola, cui fanno capo anche la sede distaccata di Montalto di Castro, nonché il liceo scientifico di Vetralla. Il 98% dei suoi circa 800 alunni sono pendolari: ogni mattina all’alba salgono su un bus Cotral in qualche comune della provincia per raggiungere la scuola. “Prendiamo Caprarola: qui, su un totale che si aggira intorno ai 400 studenti, appena 30 sono locali. Tutti gli altri – spiega la preside - si muovono con i mezzi pubblici. Spesso arrivano a Viterbo e da lì prendono la coincidenza. Vengono un po’ da tutta la Tuscia, da Ronciglione, Civita Castellana, Blera, Fabrica di Roma. Anche a Vetralla e Montalto di Castro la maggioranza dei ragazzi è pendolare”. Il nodo è semplice: “Rimanendo invariate le disposizioni in materia di contenimento del Covid-19, se prima su un pullman da 54 posti tutti i sedili erano pieni e, diciamo la verità, spesso c’era anche qualche ragazzo in piedi, adesso – continua Ottaviani – ogni mezzo potrà viaggiare con metà capienza”. E allora è tutta questione di matematica: “Se non raddoppieranno le corse, come si potrà garantire a tutti il trasporto?”, chiede. Il presidente di Cotral, Amalia Colaceci, intervistata dal Messaggero ha chiarito che c’è un confronto in atto per trovare soluzioni adeguate, ma di certezze al momento non ce ne sono. E allora i dirigenti scolastici sono alle prese con una storia dal finale aperto: “Sto preparando gli orari. Ma sono costretta a elaborare tre ipotesi, in attesa di capire cosa accadrà”, annuncia. La prima opzione, col lieto fine, prevede collegamenti raddoppiati e scuola in presenza per tutti. La seconda, meno ottimistica, stabilisce 2/3 degli studenti in classe e 1/3 in didattica a distanza (a rotazione settimanale). La terza, la peggiore, quella in cui delle 22 classi, ogni settimana 7/8 andranno a scuola, le altre si collegheranno col pc. “I laboratori, però, saranno tutti in presenza”, sottolinea. Conferma il problema dei trasporti Massimo Bonelli, dirigente del liceo Ruffini di Viterbo e dell’istituto Colasanti di Civita Castellana. “Solo a Viterbo, ogni giorno arrivano circa 2.800 ragazzi da tutti i paesi della Tuscia. Considerando che le corse non potranno ospitare più della metà della capienza e visto che il raddoppio dei collegamenti è escluso per carenza di risorse al momento – ammette – siamo in una fase di stallo. Speriamo arrivino indicazioni diverse dal Governo, in base all’andamento del virus”.
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