Scuola San Giovanni chiusa, ricollocati 35 piccoli alunni. Marconi (Snals): "Una corsa contro il tempo"

Scuola San Giovanni chiusa, ricollocati 35 piccoli alunni. Marconi (Snals): "Una corsa contro il tempo"
di Renato Vigna
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Sabato 10 Settembre 2022, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 19:13

La scuola San Giovanni di Viterbo, gestita dalle suore Pie Venerine, chiude. Nessuna campanella suonerà per lo storico istituto paritario nel cuore del centro storico quest’anno. Due le cause: pochi iscritti e maestre non pagate che, avendo ricevuto proposte dalle scuole pubbliche, si sono dimesse. Il risvolto inevitabile è stato quello dei circa 35 ragazzini iscritti che a meno di una settimana dall’inizio delle lezioni si sono ritrovati senza una scuola.

“Abbiamo fatto una vera corsa contro il tempo. L’emergenza fortunatamente è stata risolta – spiega Brunella Marconi, segretaria dello Snals Confsal provinciale – grazie alla collaborazione con la consigliera comunale delegata, Rosanna Giliberto. Siamo riusciti a ricollocare tutti i bambini tra le scuole pubbliche e la paritaria del Paradiso, ma non è stato affatto facile”. A ridosso della ripresa delle lezioni prevista per lunedì, le classi ovunque sono ormai formate e gli organici stabiliti. “Tra aule piccole, classi con un numero di iscritti già al limite e la presenza di diversi alunni H si è creata un bel po’ di apprensione anche tra i dirigenti scolastici. Ma per fortuna – continua Marconi – tutti i piccoli hanno visto rispettato il loro diritto allo studio”.

Che ci fossero problemi per il San Giovanni era emerso già lo scorso anno quando le Maestre Pie Venerine avevano tentato la strada della cooperativa sociale.

Poi, a marzo le iscrizioni: delle cinque classi della primaria e una dell’infanzia, sarebbero riuscite ad aprire solo in tre perché nelle altre non si era raggiunto il numero minimo di alunni. Poi, sono arrivate le chiamate dalla graduatorie provinciale per maestre che non ricevevano lo stipendio regolarmente e hanno quindi accettato il nuovo incarico. E la chiusura è stata inevitabile.

Ma nel resto delle scuole l’avvio dell’anno si preannuncia decisamente più sereno. “Entro lunedì – spiega ancora Marconi – arriverà il bollettino per il secondo turno di nomina per coprire i posti rimasti vacanti e le ore disponibili, con presa di servizio all’indomani. Significa che ci saranno cattedre vuote solo per un giorno, ma in ogni caso con pochi disagi, perché al rientro di solito si fa un orario ridotto”. Anche il sostegno, quello in cui mancavano più docenti, sembra essere al sicuro: col primo turno di nomina sono stati coperti i posti con il personale in possesso del titolo di specializzazione; con il secondo turno, invece, verranno chiamati i prof senza titolo specifico. Infine, il personale Ata: lunedì collaboratori e personale amministrativo mancante prenderanno servizio quasi ovunque, salvo sporadiche eccezioni.

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