Scuola, la Tuscia non molla: dal Provveditorato la richiesta al prefetto di tornare al turno unico

DAniele Peroni al centro
di Federica Lupino
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Venerdì 1 Aprile 2022, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 13:35

“Il mondo della scuola al tavolo prefettizio ribadirà la proposta di un ritorno al turno unico”. Daniele Peroni, dirigente dell’ufficio X – Ambito territoriale di Viterbo, non nasconde la delusione che serpeggia tra le aule della Tuscia per la decisione comunicata dal ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili di confermare per tutte le superiori gli ingressi scaglionati tra le 8 e le 9,40, sino al termine dell’anno scolastico in corso.

Peroni non fa polemica anche perché non consono all’incarico che ricopre. Ricorda, però, che il fronte era compatto come probabilmente mai in passato: “I dirigenti scolastici e gli istituti della provincia da sempre sono favorevoli al turno unico e non avrebbero alcun problema organizzativo a rientrare con quella formula. Tutti – spiega – si sono preparati al tanto agognato ritorno alla normalità”. Peroni sottolinea i problemi che per mesi sono stati segnalati dagli studenti e dalle loro famiglie in conseguenza degli orari scaglionati: “Parliamo – ricorda – di disagi organizzativi e di apprendimento. Grazie anche alla disponibilità del prefetto Giovanni Bruno che li ha coinvolti e ascoltati, le voci dei ragazzi sono state raccolte. Devo dire che in questo percorso si sono distinti per un ruolo pro-attivo”.

Proprio perché nessuna voce nel Viterbese si è mai levata a favore del mantenimento dei doppi turni, l’amarezza adesso è ancora più grande. “L’aspettativa comune era che, con la fine dello stato di emergenza, si ristabilisse la precedente organizzazione.

Anche perché – fa notare – nel frattempo gli stadi sono tornati al 100% della capienza, il green pass va verso l’abolizione e la maggioranza di circa il 90% dei cittadini è vaccinato”.

Peroni fa anche notare che ad oggi niente di ufficiale è stato comunicato alle scuole. “C’è solo la nota del ministero delle infrastrutture sui servizi aggiuntivi (quelli che, ad esempio, nel Viterbese sta garantendo Cotral per coprire le diverse fasce orarie in base ai turni scolastici, ndr). Dobbiamo attendere – conclude – cosa verrà deciso in sede di conferenza unificata e poi al tavolo prefettizio. Io ho già ricevuto sollecitazioni a portare alla riunione la richiesta del turno unico”. Difficile, però, che la provincia di Viterbo possa derogare rispetto a quanto avverrà a livello nazionale.
Perplessità anche dalla Flc-Cgil di Roma e del Lazio che fa notare come “la scelta di confermare il doppio turno di ingresso, laddove confermata, sarebbe una grave incoerenza che equivarrebbe a dire che il superamento dello stato di emergenza è, all’atto pratico, poco più di una mera petizione di principio”.

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