“Sono subissata di mail da parte dei genitori. Ne sono arrivate più di 50. Stiamo facendo una lista delle lamentele”. Sono giorni caotici quelli vissuti dnelle superiori. A testimoniare i risvolti dei doppi ingressi è Andreina Ottaviani, preside dell’Iis Farnese che comprende anche l’Alberghiero a Caprarola, nonché portavoce dei dirigenti provinciali. Ammette che alcuni aggiustamenti sono stati apportati da Cotral: “Per quanti fanno il secondo turno, la società ha effettivamente introdotto una corsa alle 17 che da Caprarola porta a Viterbo. Peccato che poi lì si fermi: non ci sono le coincidenze per trasportare i ragazzi nei paesi in cui vivono. E per i fortunati che ne hanno, il rientro a casa è tardissimo. Altre corse, come quelle per Campagnano Romano, sono invece state soppresse”, denuncia. Così, sono ancora molte le famiglie che preferiscono non mandare i figli a scuola.
Gli strascichi di questa maionese impazzita a cui somiglia sempre di più l’anno scolastico in corso rischiano, poi, di farsi sentire anche il prossimo. “Sto ricevendo svariate comunicazioni da parte di genitori che avrebbero voluto iscrivere i loro figli da noi, visto che l’Alberghiero è una realtà unica in provincia, ma li manderanno altrove viste le difficoltà di raggiungere Caprarola coi mezzi pubblici. Ribadisco che oltre il 90% dei nostri ragazzi è pendolare, forse a Viterbo la situazione è più facile”, sottolinea.
Sull’altra sponda della barricata si piazza invece Clara Vittori, dirigente del liceo Buratti di Viterbo. “Mi sento di esprimere il mio netto e totale dissenso da questa forma di protesta (lo sciopero dei ragazzi, ndr).
In altri casi, come testimonia Brunella Marconi, segretaria dello Snals Confsal, la maretta è dovuta anche a scelte organizzative interne: “Oltre ai trasporti, riceviamo molte lamentale perché in alcuni istituti si è scelto di mettere delle classi sempre in didattica a distanza e altre sempre in presenza, ledendo il diritto di frequentare che è uguale per tutti”. E, intanto, al Dalla Chiesa di Montefiascone lo sciopero della didattica in presenza prosegue. “Gli orari scaglionati non funzionano. Ci sono molti ragazzi – spiega il rappresentnate Gabriele De Santis – che non hanno i mezzi per l’andata o per il ritorno. Altri hanno un unico bus al mattino, anche quando dovrebbero entrare alle 10, e così aspettano fuori per due ore”. Gli studenti hanno scritto a Prefettura e Provincia perché istituiscano un tavolo. “Ma sinora nessuno ci ha ascoltati”, conclude.