Scuola, continuano le polemiche: dirigenti contro su trasporti e sciopero

Studenti del Buratti di Viterbo fanno ginnastica al Palazzo dei Papi
di Federica Lupino
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Giovedì 21 Gennaio 2021, 06:50 - Ultimo aggiornamento: 18:11

“Sono subissata di mail da parte dei genitori. Ne sono arrivate più di 50. Stiamo facendo una lista delle lamentele”. Sono giorni caotici quelli vissuti dnelle superiori. A testimoniare i risvolti dei doppi ingressi è Andreina Ottaviani, preside dell’Iis Farnese che comprende anche l’Alberghiero a Caprarola, nonché portavoce dei dirigenti provinciali. Ammette che alcuni aggiustamenti sono stati apportati da Cotral: “Per quanti fanno il secondo turno, la società ha effettivamente introdotto una corsa alle 17 che da Caprarola porta a Viterbo. Peccato che poi lì si fermi: non ci sono le coincidenze per trasportare i ragazzi nei paesi in cui vivono. E per i fortunati che ne hanno, il rientro a casa è tardissimo. Altre corse, come quelle per Campagnano Romano, sono invece state soppresse”, denuncia. Così, sono ancora molte le famiglie che preferiscono non mandare i figli a scuola. 

Gli strascichi di questa maionese impazzita a cui somiglia sempre di più l’anno scolastico in corso rischiano, poi, di farsi sentire anche il prossimo. “Sto ricevendo svariate comunicazioni da parte di genitori che avrebbero voluto iscrivere i loro figli da noi, visto che l’Alberghiero è una realtà unica in provincia, ma li manderanno altrove viste le difficoltà di raggiungere Caprarola coi mezzi pubblici. Ribadisco che oltre il 90% dei nostri ragazzi è pendolare, forse a Viterbo la situazione è più facile”, sottolinea.

Sull’altra sponda della barricata si piazza invece Clara Vittori, dirigente del liceo Buratti di Viterbo. “Mi sento di esprimere il mio netto e totale dissenso da questa forma di protesta (lo sciopero dei ragazzi, ndr).

La trovo irragionevole e superficiale. E sono certa (alcuni studenti stessi lo hanno confermato) che in qualche caso nasconda delle ragioni di puro opportunismo, visto che in questi primi giorni in presenza si sarebbero dovute affrontare delle verifiche che in molti preferiscono evitare. Non nascondo un senso di profonda delusione e stanchezza”, scrive ai genitori. E chiude: “Non posso che concludere invitando tutti, genitori e studenti, a riflettere responsabilmente sulle proprie condotte e a valutarne con circospezione le conseguenze, personali e collettive”.

In altri casi, come testimonia Brunella Marconi, segretaria dello Snals Confsal, la maretta è dovuta anche a scelte organizzative interne: “Oltre ai trasporti, riceviamo molte lamentale perché in alcuni istituti si è scelto di mettere delle classi sempre in didattica a distanza e altre sempre in presenza, ledendo il diritto di frequentare che è uguale per tutti”. E, intanto, al Dalla Chiesa di Montefiascone lo sciopero della didattica in presenza prosegue. “Gli orari scaglionati non funzionano. Ci sono molti ragazzi – spiega il rappresentnate Gabriele De Santis – che non hanno i mezzi per l’andata o per il ritorno. Altri hanno un unico bus al mattino, anche quando dovrebbero entrare alle 10, e così aspettano fuori per due ore”. Gli studenti hanno scritto a Prefettura e Provincia perché istituiscano un tavolo. “Ma sinora nessuno ci ha ascoltati”, conclude.

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