«Da miracolati a vincitori», ci ride sopra Fabrizio Bianchini, il fratello dell'ex assessore provinciale Paolo, che da anni vive a Barcellona dove gestisce un ristorante. Era con Cola e Silvani al casinò dove si teneva la sfida. E con loro ha vissuto prima lo choc per essere sopravvissuti per un soffio, quindi la gioia per la vittoria. «Loro due - scherza - a Viterbo sono famosi per la loro fortuna». E loro confermano: «All'indomani dell'attentato, abbiamo cercato ci cancellare subito dalla nostra mente quanto ci era successo. Volevamo non pensarci e trascorrere serenamente il resto della vacanza». E ci sono riusciti, per quanto possibile dopo aver vissuto una simile esperienza. «Se ci sentiamo fortunati? Sì, decisamente. Questa volta abbiamo vinto, in ogni senso: soprattutto ci siamo salvati». Da almeno dieci anni la coppia di amici va all'estero per partecipare ai tornei. E ci sanno fare: la vittoria di Barcellona non è certo la prima. Ma stavolta sparigliare al tavolo verde aveva tutto un altro gusto: quello di chi ha già sconfitto la morte per un soffio.
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