Dopo due anni di fermo sarà quasi una nuova prima volta. Domani a San Sisto l’assemblaggio della Macchina di Santa Rosa. Un rito anche questo, che comincia la mattina presto con tutti i mezzi del costruttore Vincenzo Fiorillo a sfilare per le vie della città fino ad arrivare a destinazione, per cominciare il lavoro e dare una fisionomia a Gloria, la struttura ideata da Raffaele Ascenzi.
Ieri la Macchina è stata tirata fuori dal capannone dove viene custodita durante l’anno. «L’abbiamo pulita - dice Mirko Fiorillo - e ora riverniciamo, riportandoli bianchi, l’angelo e la statua della santa cui Ascenzi aveva cambiato colore. Poi la carichiamo sui mezzi, pronta per essere portata domani a San Sisto». Anche il Sodalizio dei Facchini si sta preparando alla ripartenza: «Finalmente dopo oltre 2 anni di fermo a causa della pandemia si torna tutti insieme a festeggiare la nostra cara Rosa». Ieri sera intanto c’è stata la prima delle cene tecniche, quelle in cui il presidente Massimo Mecarini e il capofacchino Sandro Rossi mettono a punto l’organizzazione del Trasporto.
Sarà quasi come una prima volta, si diceva. Per lei lo sarà davvero: la sindaca Chiara Frontini esordisce con la fascia tricolore. E sarà la prima donna nella storia della città a trovarcisi al cospetto del Campanile che cammina. «Per me sarà una grandissima emozione.
Macchina, ma anche minimacchine: un tema su cui l’amministrazione è intervenuta con delle novità. «Abbiamo deliberato i contributi, 22 mila euro per tutte e tre le minimacchine, equamente suddivisi», ovvero 7.300 ciascuna. «Ma la cosa importante è che, come per le feste patronali, abbiamo interpretato il regolamento in modo tale da inserirle tra le feste culturali. Non rientrano quindi nei vincoli del regolamento dei contributi - continua Frontini - che prevede una richiesta massima non superiore al 50 per cento dei costi. Vengono così sottratte al vincolo della percentuale della rendicontazione: significa che se prendi 7 mila non devi rendicontare poi 14 mila, ma solo 7 mila».
Questo tipo di procedura facilita di molto anche altri aspetti, come «le procedure autorizzative, ad esempio l’impatto acustico o l’occupazione di suolo pubblico, perché è come se le facesse il Comune. Va molto oltre dunque al semplice contributo economico - conclude la sindaca - ma è anche a supporto di una progressiva sburocratizzazione».