Sanità, c’è la delegata ma pure la titolare: bagarre in consiglio sulla conferenza dei sindaci andata a vuoto

Nel mirino del Pd Frontini e Ciambella, la replica della sindaca

Sanità, c’è la delegata ma pure la titolare: bagarre in consiglio sulla conferenza dei sindaci andata a vuoto
di Massimo Chiaravalli
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Venerdì 24 Marzo 2023, 05:15

La delegata alla presenza della titolare, ovvero la consigliera di minoranza Luisa Ciambella e la presidente della conferenza dei sindaci sulla sanità Chiara Frontini. Una coesistenza incompatibile, per molti pure inopportuna. E così la riunione per parlare del pronto soccorso è saltata. La vicenda è stata al centro di un botta e risposta pesante ieri in consiglio comunale tra Alessandra Troncarelli (Pd) e la sindaca.

«Lei - ha attaccato la dem - è presidente dell’assemblea. C’è stata una delega nei confronti di una consigliera di opposizione per giunta, ma le deleghe vanno formalizzate: è stato fatto? Mi rivolgo alla maggioranza: eravate a conoscenza della decisione di dare la delega alla sanità a un consigliere di opposizione? Oltretutto lei sindaco era presente, a livello procedurale si delega quando si manca. E serve anche a noi capire se la consigliera Ciambella è entrata in maggioranza».

Frontini ha replicato con toni duri. «Il dato di fatto è uno: questo consiglio ha chiesto alla sindaca di chiedere la convocazione della conferenza dei sindaci sul pronto soccorso e sulla solidarietà al personale sanitario oggetto di attacchi di hating.

Conferenza - ha detto - che non si era più riunita dal lontano 2019. È gravissimo che non sia stata data a possibilità al Comune di rappresentare cosa aveva chiesto il consiglio. Neanche i professionisti della Asl hanno potuto illustrare la loro relazione. Non li hanno fatti parlare. Da domani la priorità di questa amministrazione sarà la sanità». E Ciambella cosa c’entrava? «Ha fatto un lavoro importante - ha proseguito la sindaca - era doveroso riconoscerglielo».

Per nulla soddisfatta Troncarelli. «Ha fatto bene a convocare l’assemblea, ma c’è una procedura. Anche qui se non c’è il numero legale il consiglio salta, ad esempio. Se c’è una delegata, lei deve uscire. Il dibattito è anche formale, la sanità sta a cuore a tutti. Se però c’è un errore formale va sollevato, se no significa che ognuno può fare come gli pare».

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