Saline di Tarquinia, via ai lavori per ricostruire la duna danneggiata dalla mareggiata

Saline di Tarquinia, via ai lavori per ricostruire la duna danneggiata dalla mareggiata
di Luca Telli
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Mercoledì 3 Marzo 2021, 06:55 - Ultimo aggiornamento: 19:48

 Messa in sicurezza delle saline, dalla prossima settimana via ai lavori. La nota della Regione, che finanzierà l'intervento, arriva a un mese esatto dalla delibera, votata all'unanimità dal consiglio, con la quale il Comune di Tarquinia chiedeva un intervento immediato per tutelare l'area danneggiata dalle violente mareggiate dicembrine.

«È il primo passo verso la rinascita delle saline», commenta il sindaco Giulivi, che ringrazia la direzione regionale lavori pubblici e, a due mesi dal suo inizio, incassa una vittoria importante nella battaglia a difesa dalla riserva. I lavori, della durata di 45 giorni, «consisteranno nell’esecuzione di una scogliera radente al tratto di spiaggia eroso, necessaria per ricostruire artificialmente la duna e proteggere le retrostanti strutture», si legga nella nota della Regione. Tradotto, ricreare quella lingua di terra irrimediabilmente compromessa dall'azione erosiva congiunta del mare e del vento che, da sola, costituiva l'argine di difesa per la biodiversità.

«Le immagini delle onde che superano la duna e entrano nelle vasche sono bene impresse nella mente di tutti - spiega Giulivi -. Le saline sono un tesoro ambientale, storico e colturale. Metteremo tutte le forze che abbiamo per salvarle». A unirsi alla battaglia per la difesa dell’area era stato, nei giorni scorsi, il dipartimento di scienze ecologiche e biologiche dell’Università della Tuscia ammonendo sulla delicata situazione venutasi a creare e sulla fragilità dell'ecosistema interno alla riserva, centro di nidificazione avicola e habitat privilegiato per specie ittiche e vegetali oggetto, tra l'altro, di tutela da parte dell’Unione Europea.

Un intervento che comunque non basterà per salvare le saline, dal 2000 al centro di una convergenza di interventi progettuali nati con l’obiettivo di conservare la laguna costiera. «Dobbiamo pensare già al passaggio successivo – conclude Giulivi -.

Creare una barriera di difesa più solida in grado di resistere alle mareggiate rese sempre più frequenti e distruttive dai cambiamenti climatici».

Una doppia stampella nella lotta all’erosione (l’ultimo ripascimento significativo a Tarquinia lido risale a 17 anni fa, con un investimento regionale e europeo di 15 milioni di euro) viene dall’impegno dell’amministrazione provinciale «a porre in essere i necessari e urgenti interventi straordinari a salvaguardia dell’ambiente e a supporto delle attività che si svolgono lungo la costa», successivo l'approvazione di un odg presentato da Fratelli d’Italia. In secondo luogo da un possibile imminente sblocco del piano da 2.5 milioni di euro per «la difesa e ricostruzione della spiaggia delle Saline» approvato dal Cipe nel 2018.

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