Rivolte nelle carceri per il coronavirus, primi focolai a Mammagialla

Il carcere di Viterbo
di Maria Letizia Riganelli
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Lunedì 9 Marzo 2020, 18:09
Primo focolaio di rivolta anche nel carcere di Viterbo. Un gruppo di detenuti non sarebbe rientrato questa mattina dal passeggio, dando il via all’ennesima protesta tra le mura delle case circondariali. Sarebbero una trentina in questo momento le carceri italiane in cui è in corso la rivolta.

Tutto sarebbe legato alle nuove norme imposte per evitare il contagio da Covid - 19. I detenuti protestano perché non possono più fare colloqui con familiari. Alle proteste si associano tentativi di evasione, come registrato nei carceri di Foggia e San Vittore.

«Il motivo della protesta - ha spiegato il segretario della polizia penitenziaria Uspp, Giuseppe Moretti  - che riguarderebbe il problema della sospensione dei colloqui adottato per contenere il rischio di contagio, una misura giusta che tuttavia avrebbe dovuto svolgersi con carattere di gradualità e accompagnata da una preventiva e opportuna informazione ai detenuti tramite i vertici delle strutture penitenziarie, si sta rivelando invece un pretesto per richiedere un’amnistia e un indulto che sarebbe un’altra sconfitta. Per la giustizia e i familiari delle vittime dei reati». 
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