Violenze, botte e soprusi alla moglie era convinto che lo tradisse col genero

Polizia
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Giovedì 8 Aprile 2021, 06:10

Rinchiude la moglie in casa e incide sulla porta una croce con le chiavi, a processo marito violento.
Un 47enne di origine brasiliana, difeso dall’avvocato Domenico Gorziglia, è imputato davanti al collegio del Tribunale di Viterbo per maltrattamenti e violenza sessuale sulla moglie.
L’uomo, che è stato allontanato dalla casa familiare un anno fa su ordinanza del gip Savina Poli, avrebbe più volte aggredito la moglie, costituita parte civile e assistita dall’avvocato Francesca Bufalini.
A scatenare la furia del brasiliano sarebbe stata la mania del controllo sulla moglie. Una mania diventata nel tempo una vera ossessione. «L’imputato - ha spiegato la gip nell’ordinanza - esercitava sulla donna un controllo ossessivo».
Durante i quasi quotidiani litigi avrebbe picchiato ripetutamente la vittima con calci e spintoni. E l’avrebbe costretta ad avere rapporti sessuali. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti l’uomo si era convinto che la moglie lo tradiva col fidanzato ventenne della figlia. Una falsa convinzione che ha potato l’imputato ad essere ancora più violento.
Ad agosto 2019, convinto di essere stato tradito, avrebbe spogliato con la forza la moglie costringendola a un rapporto sessuale solo per controllare se avesse appenato avuto un rapporto adulterino. E quando non voleva che la donna uscisse di casa, le sottraeva le chiavi della macchina o chiudeva la porta a chiave. E se riusciva a varcare la soglia sarebbe stata costretta a tenere acceso il localizzatore del telefono. E tutto per poterla controllare in ogni minuto e in ogni spostamento.
I soprusi, le minacce e tutte le violenze sono state raccontate ieri mattina in aula dalla vittima.

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