Rincari, caldo e siccità gli agricoltori chiedono un patto per salvarsi

Rincari, caldo e siccità gli agricoltori chiedono un patto per salvarsi
di Luca Telli
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Domenica 19 Giugno 2022, 19:12

Boom del prezzo dei carburanti, Coldiretti chiede attenzione per il settore primario. A giugno il gasolio agricolo ha registrato un ulteriore incremento: +4,07% rispetto al dato di maggio. Un aumento che se confrontato con lo stesso mese di un anno fa arriva a +70,29% passando da 0,857 (giugno 2021) a 1,459. Così nonostante l’intervento del governo ed il taglio dell’accisa di 30,5 centesimi al litro deciso a partire dal 22 marzo. Un provvedimento, in scadenza il prossimo luglio, che Roma sta valutando di prorogare ipotizzando interventi futuri in base all’evoluzione degli scenari economici e alle risorse a disposizione. Tempo che ad agricoltori e allevatori inizia a mancare: «Possiamo reggere un semestre in perdita, ma se la situazione dovesse continuare c’è il serio di rischio di vedere sperperato un patrimonio di aziende».

Le difficoltà che le imprese stanno registrando si riassumono in una semplice formula: a fronte di costi aumentati fino al 50% per le spese correnti non corrisponde un ritorno sufficiente tale da consentire un margine di guadagno ritenuto fisiologico per la tenuta dell’azienda. L’incertezza, spiega ancora Pacifici: «mette in crisi anche programmazione delle colture. Le semine, che inizieranno nei prossimi mesi, devono per forza tenere conto del costo iniziale e dei ricavi». Secondo Pacifici la ricetta per evitare un pesante crisi che danneggerebbe imprese e consumatori (sul carrello della spesa dei quali si sono già abbattuti importanti rincari) passa da un accordo non più rimandabile: «va stabilito un prezzo del prodotto finale già al momento della semina in campo perché, come ho spiegato, le aziende non possono continuamente lavorare in perdita».


Il caro carburanti non attacca solo l’agricoltura, a soffrire sono anche gli allevatori vittime già della pesante siccità che ha eroso i pascoli e costretto ad aumentare l’alimentazione con in mangimi per i quali, tra l’altro, gli aumenti sono tra il 50 e il 70 percento.«Crescita della quotazione di gas e petrolio significa anche pesanti rincari in bolletta.

Con le temperature che stiamo toccando in questo giugno atipico le stalle hanno bisogno di una ventilazione totale per tutto il giorno. Significa strumentazione accesa dalle 8 alle 20». Un dato che potrebbe peggiorare le finanze del comparto zootecnico.

Solo poche settimane fa il presidente di Coldiretti aveva evidenziato come una stalla su quattro nel viterbese fosse a rischio chiusura: «Numeri – conclude Pacifici – che fanno male. Salvare il settore, e la ricchezza che genera per la Provincia, deve essere la priorità dei prossimi mesi».

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