Si va per la quaterna. Rifiuti, oggi scade l’ennesima proroga dell’appalto ponte. Entrato in vigore il primo settembre 2020, dopo già due anni di proroghe di quello pluriennale scaduto nel 2018, il ponte adesso arriva alla quarta. O meglio: oggi scade la terza, ma sull’albo pretorio di palazzo dei Priori non ci sono ancora atti per consentire a Viterbo Ambiente di proseguire da domani nella gestione del servizio.
Il tema è di quelli delicatissimi, ci sono di mezzo anche carteggi con l’Anac e un esposto alla Corte dei Conti. E il capogruppo del Pd Alvaro Ricci qui ha il dente avvelenato da anni. «Sono abituati con questo metodo, che trovo di dubbia legittimità - dice - ovvero di proroga in proroga fino a quando non si farà il nuovo appalto pluriennale. È una cosa che non si tiene più, abbiamo fatto l’esposto alla Corte dei Conti per verificare se tutto procede bene. Perché ogni mese si stanno dando un milione di affidamento di servizio senza gara, agli stessi prezzi, patti e condizioni dell’atto risalente ormai non ricordo più neanche a quando. Sia chiaro, tutto legittimamente per quanto riguarda Viterbo Ambiente, che gestisce il servizio e giustamente sta lì e fa il suo lavoro».
Da settembre 2018 tra proroghe del vecchio appalto, quello ponte di un anno e ancora proroghe di quest’ultimo «siamo al quinto anno senza bando.
Intanto il nuovo bando tarda a venire. La sindaca da tempo va dicendo che quello preparato del vecchio dirigente Eugenio Monaco non va bene e va rifatto. Il problema però, secondo Ricci, è che sia totalmente uscito dai radar. «Il fatto vero è che l’appalto non si vede ed è il più grosso del Comune». Si parla infatti di qualcosa come quasi 50 milioni per quattro anni, rinnovabili per ulteriori due. «E invece - conclude il capogruppo del Pd - è sparito dall’ordine del giorno».