«No a Viterbo pattumiera del Lazio»: le due misure del centrodestra sulla questione rifiuti

«No a Viterbo pattumiera del Lazio»: le due misure del centrodestra sulla questione rifiuti
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Venerdì 23 Aprile 2021, 15:08 - Ultimo aggiornamento: 15:15

«No a Viterbo pattumiera del Lazio». Tutto il centro destra contro il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Una guerra in difesa del territorio «minacciato dall'arrivo di tonnellate di rifiuti», in cui si sono schierati insieme i sindaci di Viterbo, Civitavecchia e Frosinone, oltre al senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. Ma lo stesso centrodesta non si esprime sulla richiesta di realizzare un nuovo impianto di trattamento, proposto al Comune attraverso un project financing, da una società che si occupa attualmente della raccolta nel capoluogo. 

CONTRO ZINGARETTI
Nelle ultime ore sono piovute posizioni forti sulle 200 tonnellate al giorno che caleranno nel capoluogo fino al 30 giugno da Frosinone e Latina. Forti come il no di Giovanni Arena in consiglio comunale sulla proposta di project di Gesenu per un nuovo centro di raccolta e smaltimento dell'organico, che di rifiuti ne farebbe arrivare a Viterbo molti altri. Un no comunque ancora in attesa di essere comunicato con atto formale alla società proponente.

Contro Zingaretti, Gasparri ha presentato un'interrogazione al ministro della Transizione ecologica, al quale chiede «di intervenire, nell'ambito delle proprie funzioni, per porre rimedio a tanta inefficienza». La Lega aveva già chiesto il commissariamento del presidente, mossa che ora sottoscrivono anche i tre sindaci tirando nella mischia Presidenza del consiglio e l'Anci.

IL SILENZIO
Tornando alla proposta Gesenu, alla minoranza è apparto stonato il silenzio del sindaco. Per la tempistica: arrivata il 15 marzo, è stata inviata al dirigente Eugenio Monaco 15 giorni dopo, arrivando in aula il 20 aprile grazie a un accesso agli atti dell'opposizione, senza che ne sapesse niente il resto della maggioranza, a parte il consigliere Giulio Marini.

Il dirigente «come da richiesta effettuata» da Arena gli scrive spiegando perché non è opportuno procedere. Si parla di impianti: si prevede uno «di recupero di materia ed energia, tramite la valorizzazione delle frazioni organica - scrive Monaco - ovvero mediante la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica».

Si fa quindi notare che «dai quantitativi rappresentati dalla Gesenu, l'impianto non funzionerà solo con l'organico prodotto da Viterbo ma anche da Comuni limitrofi e di attività industriali agroalimentari, conserva, etc, non comprendendosi come sia stata considerata la quota di investimenti relativi al Comune di Viterbo se l'impiantistica risulta per 15.000 tonnellate l'anno».

Insomma, altri rifiuti che come giustamente sostengono sindaco, maggioranza e pure Gasparri - «minacciano il territorio», che non vuole diventare «la pattumiera del Lazio». Nella proposta di project di Gesenu c'è infine «un impianto di selezione per carta, multileggero e ingombranti scrive ancora Monaco - tale da effettuare le lavorazioni necessarie alla valorizzazione del prodotto». Arena in consiglio ha subito espresso parere contrario. L'importante adesso è dirlo pure a Gesenu. Altrimenti la guerra santa a Zingaretti perde credibilità.
 

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