Rifiuti da Roma e da Rieti, Monterazzano sempre più alto: sì all'ampliamento della discarica

Rifiuti da Roma e da Rieti, Monterazzano sempre più alto: sì all'ampliamento della discarica
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Sabato 12 Gennaio 2019, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 19:30
Sul cucuzzolo della discarica per evitare l'emergenza rifiuti. Ecologia Viterbo, che gestisce lo smaltimento dell'immondizia nella Tuscia, aumenterà la discarica di Monterazzano. La società ha ottenuto dalla Regione la Via, valutazione di impatto ambientale, per il Progetto della sopraelevazione dell'invaso Vt3. Il motivo? Assicurare la continuità delle attività di smaltimento di rifiuti urbani non pericolosi, per i comuni della provincia di Viterbo e Rieti, dato l'approssimarsi dell'esaurimento della capacità dell'invaso e per evitare lo stato di grave crisi che deriverebbe dalla indisponibilità di una discarica attiva e in grado di ricevere i rifiuti. Anche quelli di Roma, sebbene non riportato nei documenti.

Dopo l'incendio all'impianto Tmb Salario, la Capitale è in emergenza per l'ennesima volta. E nella città dei Papi da settimane stanno arrivando i camion carichi di immondizia con destinazione Casale Bussi. Si tratta di circa 450 tonnellate ogni sette giorni che si aggiungono alle 500 già accolte da tempo sempre da Roma, per un totale di circa mille. In ogni caso, la collinetta di rifiuti in località Le Fornaci non allargherà la sua base, bensì crescerà in altezza (dagli attuali 233 metri sul livello del mare a 240).

«La sopraelevazione in oggetto - si legge nel progetto - sarà prevalentemente a servizio dell'impianto Tmb (trattamento meccanico biologico, ndr) di Casale Bussi nel comune di Viterbo. Esso è articolato in linee per il trattamento dei rifiuti urbani e dei Rsu, e per la stabilizzazione della frazione organica, nonché per la produzione di Cicr (ora Css, cioè il combustibile solido secondario) e recupero dei metalli».

Ma non solo: si legge ancora che «l'invaso in esame sarà in grado di ammettere anche Rsu nei periodi di fermata dell'impianto di Casale Bussi per problemi manutentivi o in casi di emergenza». Alzare l'invaso, secondo Ecologia Viterbo, scongiurerà insomma nel Viterbese il cortocircuito nel ciclo dei rifiuti. «Con tale intervento - sostengono dalla società - si renderà disponibile un quantitativo dei rifiuti non pericolosi trattati, pari a circa 660.000 tonnellate. Si può ipotizzare che il lasso temporale entro cui si svilupperà la costruzione, esercizio e chiusura dell'ampliamento possa essere stimato in 8 anni».

La volumetria da realizzare è di circa 600.000 metri cubi per un totale di 1.450.000 metri cubi. Verrà realizzata una tettoia per la post-maturazione della Fos, frazione organica stabilizzata.
 
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