Il ragazzo era imputato per resistenza e danneggiamenti in carcere. Il 20 giugno 2016 il detenuto, in un momento di raptus, avrebbe spaccato i vetri della sua cella e distrutto parte del mobilio. «Abbiamo sentito i rumori – ha detto un agente della penitenziaria – e siamo intervenuti. Non voleva uscire e si è buttato per terra, così lo abbiamo trascinato fuori. Lui ci ha sputato e insultato. Era sicuramente in forte stato di agitazione».
La giudice Silvia Mattei al termine delle testimonianze lo ha assolto per la resistenza, considerata passiva, e condannato a 4 mesi per il danneggiamento. Terminata la lettura il detenuto ha iniziato a parlare di libertà e di mancate risposte per una liberazione anticipata; quando hanno provato ad allontanarlo dal banco degli imputati si è lanciato a terra, trascinando anche tutti gli agenti penitenziari. Momenti di concitazione e grida, fino a che la polizia non è riuscita ad ammanettarlo e riportarlo in carcere.
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