Regione Lazio e Tuscia a secco in giunta, gli alleati: «Ci tutelerà comunque». La vecchia lezione di Nando Gigli

I precedenti: negli ultimi 18 anni Viterbo senza assessore solo nel 2013

Regione Lazio e Tuscia a secco in giunta, gli alleati: «Ci tutelerà comunque». La vecchia lezione di Nando Gigli
di Massimo Chiaravalli
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Lunedì 13 Marzo 2023, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 20:53

«Non siamo attaccati alle poltrone, ma la politica si fa con i posti di potere, altrimenti meglio darsi alla filosofia». Le elezioni erano quelle comunali del 2004, la lezione di politica al resto della coalizione la faceva Nando Gigli, di cui Forza Italia era partito leader. Ma può valere anche per la nuova giunta regionale, che di Viterbo dentro non ha nessuno. E infatti la voglia di parlare di questa sconfitta per il territorio è pochissima. Se non per rassicurare o augurare buon lavoro agli “altri”, gli assessori che arrivano da ovunque nel resto del Lazio tranne che dalla Tuscia.

Uno che ci mette la faccia è il segretario provinciale della Lega, Andrea Micci, che alla Regione esprime in giunta Simona Baldassarre e Pasquale Ciacciarelli. «Con gli assessori della Lega ci sarà un rapporto diretto e sicuramente avranno un occhio di riguardo anche per il territorio viterbese. Li conosco entrambi e sono due validissime persone».

Lui che l’assessore regionale l’ha fatto nella giunta Polverini si limita ad augurare buon lavoro. È il parlamentare Francesco Battistoni: «È con immenso piacere che desidero rivolgere i miei migliori auguri alla nuova giunta che, sono certo, lavorerà con l’obiettivo unico di ridare dignità e forza al Lazio e ai suoi cittadini».

Dopo l’era Storace, Viterbo ha espresso sempre un assessore regionale: con il presidente Marrazzo prima Regino Brachetti e poi Giuseppe Parroncini, con Polverini prima Battistoni e poi Angela Birindelli, con il secondo Zingaretti Alessandra Troncarelli.

L’unico buco in 18 anni era stato nel primo Zingaretti. E come ora con Daniele Sabatini per FdI, anche in quel caso il maggior partito come compensazione espresse il capogruppo, Riccardo Valentini del Pd. Forse - invece che prenderla con filosofia - sarebbe il caso di dare una ripassatina a quella lezione del 2004.

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