Pellegrinaggi in Egitto e caso Regeni: la prima messa del vescovo Fumagalli a Il Cairo sarà per lui

Il vescovo di Viterbo Lino Fumagalli e il vescovo Barnaba Soriany, della chiesa copta di Roma
di Federica Lupino
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Sabato 16 Giugno 2018, 09:45
Viterbo-Egitto, si parte. Ha ormai preso il via il primo pellegrinaggio che riallaccia le relazioni con la Terra Santa e i luoghi del cammino della sacra famiglia in terra egiziana. Partito ieri da Viterbo, a causa di un guasto al carrello l'aereo da Fiumicino per Israele è decollato con alcune ore di ritardo. Promosso da Eugenio Benedetti, presidente della Sib (società italiana di beneficenza) e pronipote del fondatore dell’ospedale italiano al Cairo, questo primo pellegrinaggio è stato subito benedetto dalla Diocesi di Viterbo che, insieme ad Unitalsi nazionale, ha organizzato la partenza del primo gruppo di fedeli.

A guidare il pellegrinaggio il vescovo di Viterbo Lino Fumagalli. Con lui il presidente nazionale dell’Unitalsi Antonio Diella e il vescovo Barnaba Soriany, responsabile della Chiesa copta in Italia. Sono partiti anche 35 viterbesi, tra i quali il parroco di Marta e quello di Latera, mentre una decina sono fedeli provenienti da altre province italiane.

Ad attendere oggi i 50 partecipanti, l'avvio di un percorso spirituale che però assume un forte connotato geopolitico. 
La prima messa che monsignor Fumagalli celebrerà al Cairo sarà per Giulio Regeni. E non solo: lungo il tragitto da Alessandria a Wadi al Natrun i fedeli transiteranno proprio lungo l'autostrada dove è stato ritrovato il corpo del dottorando di 28 anni ucciso all'inizio del 2016 in circostanze ancora non chiarite e lì depositeranno dei fiori. È la prima volta che le autorità egiziane consentono un omaggio simile.
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