Rave abusivo fermato da carabinieri e polizia. Tutte le tracce seguite dalle forze dell'ordine

Rave abusivo fermato da carabinieri e polizia. Tutte le tracce seguite dalle forze dell'ordine
3 Minuti di Lettura
Martedì 19 Aprile 2022, 12:39

Monitoraggio del web alternativo e marcatura a uomo. Sono le principali contromisure adottate dalle forze dell'ordine, nel giorno di Pasqua e quelli immediatamente precedenti, per impedire il rave party illegale organizzato lungo le sponde del fiume Tevere, nella provincia di Viterbo. Un remake del mega raduno dello scorso agosto a Valentano.

Rave illegale nelle campagne di Civita Castellana, partecipanti bloccati e identificati

Centinaia di mezzi, con qualche migliaio di persone, sono stati bloccati domenica scorsa nel territorio di Civita Castellana. Era l'ultima destinazione possibile, dopo che la notizia di una possibile festa senza regole era stata messa in agenda dagli organizzatori. Questa volta polizia e carabinieri erano in allerta da qualche giorno. Le forze dell'ordine hanno infatti interrotto l'afflusso dei potenziali partecipanti al raduno, poi diretti a Ponzano Cave (in località Saletti), una zona agricola al confine con il Comune di Sant'Oreste (Roma) a poca distanza dal monte Soratte. L'area era stata raggiunta da alcune auto, furgoni e camper provenienti da tutta Italia, ma gran parte della carovana in precedenza era stata bloccata in Umbria, nella zona di Terni.

Dopo il primo sbarramento, la maggior parte delle persone dirette al rave ha deciso di entrare in autostrada al casello di Orte per uscire poi a Magliano Sabina; da qui la prima indicazione era quella di recarsi a occupare una zona nell'area di Gallese, ma anche qui i mezzi hanno trovato l'uscita dal casello presidiata. L'ultima opzione a disposizione degli organizzatori, che per ogni evento pianificano eventuali alternative, era quelle di proseguire ancora sull'A1 verso la Capitale per il successivo casello di Ponzano Romano, per raggiungere il luogo dell'appuntamento diffuso nel frattempo via social - che dista pochi chilometri.


Ma tutto l'apparato della festa era ormai attenzionato e, anche per la nuova destinazione, giovani e adulti in marcia hanno trovato ancora una volta i carabinieri e la polizia, che ormai li marcava a zona. L'area scelta è stata raggiunta da una ventina di mezzi, con a bordo amplificazione e casse acustiche. Si tratta di una zona in aperta campagna, ricca di pascoli, che costeggia la ferrovia dell'alta velocità Roma-Firenze. Il raduno, in pratica, è stato disarticolato nel corso della giornata di Pasqua. La zona è rimasta sorvegliata dalle forze dell'ordine, che hanno bloccato le vie di accesso sia dall'Autosole che dalla via Flaminia.

Successivamente una cinquantina di persone sono state identificate e accompagnate alla compagnia dei carabinieri di Civita Castellana, mentre una decina i mezzi sono stati posti sotto sequestro. Molti altri sono tornati a casa con l'autostop. Non è la prima volta che gli organizzatori vedono sfumare l'idea di accamparsi nella bassa Tuscia. Era gìà accaduto nel 2010, quando vennero fermati lungo la via Narcense (strada che collega Civita Castellana, attraverso le forre, a Calcata); mentre qualche anno fa un analogo tentativo non si realizzò in località Legata, sulle sponde del torrente Treia.

Lo scorso settembre, altri due tentativi di mettere in piedi un rave erano stati scoperti e bloccati tra Monterosi e Nepi e in zona Ancarano, tra Tuscania e Tarquinia. Mentre è ancora forte l'eco, per i risvolti politici arrivati fino alla Camera dei deputati con feroci critiche al ministro dell'Interno, per il rave dello scorso Ferragosto al lago di Mezzano, nell'Alto Viterbese, che vide sbarcare nel territorio di Valentano circa sette mila presenze arrivate da tutta Italia e oltre.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA