Rate e debiti impossibili da pagare, un organismo per le crisi: «In aumento quelli che non ce la fanno»

Rate e debiti impossibili da pagare, un organismo per le crisi: «In aumento quelli che non ce la fanno»
di Massimo Chiaravalli
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Martedì 8 Novembre 2022, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 20:57

Pandemia, caro bollette, prezzi pazzi: andare avanti è sempre più difficile. E spesso ci si ritrova sommersi dai debiti senza quasi accorgersene. Ma c’è un organismo nato per arginare queste situazioni, ricomporre le crisi e rimettersi in carreggiata.

È composto da 46 gestori: 15 avvocati e 31 dottori commercialisti. Il presidente è Guglielmo Ascenzi, il referente Maurizio Rubini. Ecco come funziona. «Le attuali norme sul sovraindebitamento - dice Rubini - oggi facilitano la presentazione delle pratiche. Sono possibili procedure per l’intera famiglia, ad esempio chi ha un mutuo prima casa può continuare a pagarlo stralciando il resto dell’indebitamento, che siano finanziamenti, Equitalia, cessione del quinto o debiti personali». C’è chi ha obbligazioni di importi rilevanti, «ad esempio i malati di ludopatia, ma che non hanno attivi: per questi il giudice può disporre l’esdebitazione se si prova che il debito non è dovuto a frodi».

Fin qui il funzionamento in linea generale. Entrando nello specifico del territorio, «abbiamo iniziato ad avere dei successi, pratiche andate a buon fine. La crisi purtroppo è evidente: incontro persone ogni settimana, parliamo di privati e piccole imprese sotto la soglia di fallibilità, cioè con meno di 500 mila euro di debiti, fatturati inferiori a 200 mila e attivi sotto i 300 mila».

L’identikit di chi si presenta? «Spesso sono dipendenti - spiega Rubini - che per problemi vari o per errata gestione delle proprie finanze si ritrovano ad avere mutui insieme a quattro o cinque finanziamenti, compresa la cessione del quinto.

E hanno magari stipendi di 1.800-2 mila euro con rate da 1.600-1.700 da pagare». Gente che non si rende conto di quanto sta spendendo, ma anche «che decide di mantenere un tenore di vita incompatibile con il proprio stipendio. In alcuni casi si tratta di persone per le quali sono sopraggiunti licenziamenti, come nella zona di Civita Castellana».

Secondo Rubini la botta del caro bollette e dell’aumento dei prezzi in questa sede deve ancora presentarsi. «Ma sono convinto che verrà fuori a breve. Rispetto a un anno fa la situazione già è peggiorata: ogni settimana vengono da noi 1-2 persone». L’iter: «Per la gestione della pratica si va dai 4 mesi a un anno, alcune sono molto difficili e richiedono approfondimenti. Ma questo organismo - conclude - può risolvere molte situazioni». Due le sedi: all’ordine dei dottori commercialisti in via Marconi e in quello degli avvocati, al palazzo di giustizia.

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