Rapina gioielleria Bracci, colpo pianificato al telefono dal boss Trovato

Giuseppe Trovato
di Maria Letizia Riganelli
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Giovedì 21 Maggio 2020, 10:55

Un colpo pianificato nei minimi dettagli al telefono. Giuseppe Trovato, boss della ‘ndrangheta viterbese rinchiuso nel carcere sardo dal 25 gennaio 2019, sarebbe stato la mente, il mandante e colui che ne avrebbe guadagnato, della rapina alla gioielleria Bracci. 

Il 14 marzo 2018, poco dopo le 13, quattro malviventi hanno messo a segno il colpo portando via dal negozio gioielli e denaro. Un colpo non perfettamente lineare. Per portarlo a termine i rapinatori hanno dovuto legare col nastro i commessi, sparare e ferirsi.

Tre dei 4 rapinatori hanno già avuto una condanna per il colpo. Ma quello che finora non era stato ancora rivelato è che quella rapina era stata pianificata al telefono dalla mente di Trovato e dai consigli di un ristoratore viterbese, Antonio Loria, già candidato del centrodestra alle ultime elezioni comunali. 

Come gli inquirenti siano arrivati a loro, dopo 24 mesi dalla rapina, non è più un mistero. A fare il nome del ristoratore sarebbe stato Ignazio Salone uno dei tre rapinatori con la pistola in mano. A ricondurre le indagini su Trovato invece sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo di Viterbo. Trovato in quel periodo era intercettato telefonicamente per l’operazione Erostrato. 

Durante alcune conversazioni gli investigatori lo avrebbero sentito parlare in codice del colpo alla gioielleria Bracci. E incrociando le dichiarazioni di Salone e le conversazioni captate i carabinieri hanno messo insieme tutti i dettagli finendo di costruire quel puzzle complesso. I due nuovi nomi, Trovato e Loria, avrebbero avuto ruoli di spicco. Trovato, il mandante, avrebbe fornito alloggi e mezzi per scappare e poi avrebbe monetizzato i preziosi rubati. Loria invece sarebbe stato il basista, avrebbe indicanto come muoversi in città, ma anche dove fosse la cassaforte e i cassetti da svuotare.

Inoltre prima di fare il colpo avrebbe offerto il pranzo nella sua pizzeria alle due coppie. Tutto perfetto, a parte il fatto che i carabinieri ascoltavano ogni parola. Il ristoratore risponde anche di spaccio, per aver ceduto cocaina a molte persone. Tra cui a un avvocato viterbese.

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