«Ho visto un’ombra in bagno e un uomo scappare dalla finestra. Mi sono lanciato all’inseguimento. E quando l’ho raggiunto è iniziata la colluttazione». Entra nel vivo il processo per rapina a due ladri seriali che a gennaio 2020 misero a segno un colpo a casa di un carabiniere di Oriolo Romano.
Si tratta di due cognati, giostrai di professione e residenti a Cerveteri, che sarebbero responsabili anche di altri 6 furti commessi tra Roma e Oriolo Romano tra la fine del 2019 e l’inizio 2020. A gennaio 2020 due cognati si introdussero in casa di un carabinieri di Oriolo Romano. Il furto avvenne nel tardo pomeriggio. I due sicuri che in casa non ci fosse nessuno entrarono a volto scoperto e razionarono tutto ciò che trovarono. Mentre uscivano di fretta dall’abitazione il proprietario, rientrato prima dal lavoro, li sorprese sul fatto. L’uomo scoprendo i ladri in casa tentò di fermarli.
«Ne raggiunsi solo uno sulla via che va verso il centro cittadino - ha spiegato in aula -. Durante la colluttazione tirò fuori una spranga di ferro e mi colpì in testa, procurandomi 7 giorni di lesioni. Subito dopo arrivò una 500L bianca e si dileguò».
«L’attività d’indagine che prese immediatamente via da quel grave episodio - ha spiegato in aula un carabiniere del Nucleo investigativo - partì dalla visione delle immagini delle telecamere del comune, il che permise di individuare targa e modello dell’autovettura, una fiat 500L, usata dai due». Non solo, la Fiat 500 L usa per la fuga era stata rubata il giorno prima a Roma e grazie alla denuncia presentata da una donna ora indagata in procedimento connesso (denuncia risultata falsa in quanto il furto era stato architettato per coprire altro) e al gps montato sull’auto i carabinieri sono riusciti a ricostruire tutti i movimenti dei due imputati. Arrivando a scoprire altri 6 furti messi a segno nella zona.