​Rapina al Golf Club di Aprilia, viterbesi condannati a 5 anni di reclusione

Aula
di Maria Letizia Riganelli
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Domenica 26 Marzo 2023, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 19:54

Rapina al Golf Club di Aprilia, arrivano le prime tre condanne. Venerdì scorso il gup del Tribunale di Latina ha condannato Romolo Esposito, 69enne di Vetralla a 5 anni, il nipote Argentino 35enne e Baidami Rendzep 33enni, originario della Macedonia ma residente a Montefiascone a 4 anni e 5 mesi. Erano tutti accusati di concorso in rapina aggravata, sequestro di persona e incendio.

Sono tre dei 5 imputati che l’11 luglio 2020 fecero irruzione nella struttura in località La Cogna e sequestrarono i proprietari della struttura, Paolo Lanza e la moglie Marina Tugnoli. Gli imprenditori romani vennero legati con alcune fascette di plastica così come il custode della villa, di nazionalità cingalese: quest’ultimo in realtà era un loro complice e aveva fatto da basista per il gruppo. Mentre due dei cinque rapinatori sorvegliavano le vittime, altri tre, con l'auto rubata alla coppia e successivamente incendiata, arrivarono nella seconda casa della coppia nel quartiere Parioli a Roma e portarono via da una cassaforte gioielli per 20mila euro, un orologio del valore di circa 1.500 euro e circa 6mila euro in contanti mentre dalla casa di Aprilia si impossessarono di denaro, gioielli e una pistola Glock legalmente detenuta dal proprietario.

A scoprire gli autori della rapina, che suscitò molto scalpore nella comunità di Aprilia ma anche negli ambienti romani frequentati dalla coppia di vittime, furono i carabinieri di Aprilia in collaborazione con il Nucleo investigativo di Viterbo, la stazione di Vetralla e la compagnia di Montefiascone grazie all’operazione Oasi, che porto i 5 rapinatori agli arresti.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, coordinati dalla Procura, la banda di malviventi aveva messo a segno un colpo particolarmente violento e ben pianificato. Le indagini hanno permesso di accertare che la banda per realizzare la rapina si era avvalsa della collaborazione del custode del golf club, che poco tempo dopo si è suicidato.

L’uomo aveva avuto il ruolo chiave: avvertire i rapinatori e aggiornarli sui loro spostamenti. A mettere gli investigatori sulle tracce dei rapinatori furono state le immagini della video sorveglianza. E grazie alla collaborazione con i militari viterbesi gli autori del colpo furono presto identificati. I loro nomi, sopratutto quelli dei due residenti a Vetralla, comparivano i tutti i database. Una volta avuti i nomi e i cognomi furono messi sotto intercettazione. La collaborazione con i militari del Nucleo Investigativo di Viterbo e la visione dei sistemi di video sorveglianza del luogo, dove era stata consumata la rapina, hanno consentito di identificare inizialmente Romolo Esposito, pregiudicato noto alle forze di polizia operanti nella Tuscia e successivamente i rimanenti complici dal nipote Argentino Esposito e Baidami Rendzep.

Gli ultimi due membri della banda, R.B. e C. D. tutti di etnia rom legati fra loro da legati da vincoli di parentela, hanno scelto di essere giudicati con rito ordinario. Mentre il cingalese, custode della villa delle vittime, subito dopo il colpo si è suicidato.

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