Provinciale Castellese il finto via ai lavori: «Operai già spariti?»

Provinciale Castellese il finto via ai lavori: «Operai già spariti?»
di Ugo Baldi
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Giovedì 22 Ottobre 2020, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 11:39

Strada provinciale Castellese (tra Castel Sant'Elia e Civita Castellana): la partenza dei lavori si è vista ma soltanto in cartolina. Nei giorni scorsi era stato aperto il cantiere per la messa in sicurezza del costone tufaceo che incombe sulla strada, lungo la salita di Millecori, pericolo che impedisce il transito dei mezzi, con l'impegno della Provincia per oltre 600 mila euro.

Molto soddisfatti gli abitanti della zona, che da tempo si battono per la riapertura della strada; i sindacati dei ceramisti e gli imprenditori dell'area industriale di Castel Sant'Elia, costretti a sobbarcarsi almeno 40 chilometri in più al giorno per la chiusura della provincia. Peccato che, dopo la foto di rito per un simbolico taglio del nastro (con i sindaci dei due paesi, Vincenzo Girolami e Luca Giampieri, e il consigliere provinciale Gianluca Grancini), dopo un paio di giorni i lavori sono stati subito interrotti. E il cantiere è praticamente scomparso.

Una presa in giro? Delusione e rabbia tra quanti speravano in una rapida soluzione del problema.

A farsi portavoce dello sconcerto generale è stata Rifondazione comunista di Civita.

«Solamente pochi giorni fa i sindaci di Civita Castellana e Castel Sant'Elia, oltre a Grancini ha detto il capogruppo in consiglio, Yuri Cavalieri - si facevano fotografare in bella mostra davanti al cantiere. Ora è passato più di qualche giorno e, dopo i soliti rituali propagandistici con tanto di foto e comunicati, di operai al lavoro non si vede nemmeno l'ombra, mentre restano i disagi che persistono da più di un anno per cittadini, lavoratori ed operatori commerciali».

Per Cavalieri tutti questi «sono stanchi di continuare a perdere soldi, tempo e clienti per le inefficienze di Provincia e Comuni». Maurizio Romani, consigliere comunale dello stesso partito, ha invitato i sindaci a evitare la propaganda «sui bisogni dei cittadini e ad attivarsi sul serio per fare pressioni e far partire al più presto realmente i lavori».

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