Pronto soccorso, bandi per le assunzioni a vuoto: la Asl proroga le Partite Iva per oltre 10mila euro mensili

Pronto soccorso, bandi per le assunzioni a vuoto: la Asl proroga le Partite Iva per oltre 10mila euro mensili
di Federica Lupino
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Martedì 20 Dicembre 2022, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 13:42

Prorogati di un anno i rapporti libero professionali dei medici di Pronto soccorso. La carenza di specialisti nel reparto di emergenza perdura e la Asl di Viterbo corre ai ripari: sono otto i camici bianchi che continueranno ad operare nei pronto soccorso della Tuscia (4 a Belcolle, 2 rispettivamente a Tarquinia e Civita Castellana). E se da contratto dovrebbero lavorare 38 ore settimanali, la penuria di personale è tale che lo faranno per 48 ore a settimana. Il compenso per queste partite Iva? 60 euro lorde all’ora, ovvero 2.880 euro settimanali e 11.520, sempre al lordo, mensili.

Senza queste figure non dipendenti sarebbe impossibile garantire il servizio. “In ambito aziendale – ammette la Asl - si registra costantemente una grave carenza di medici di pronto soccorso e attualmente ne risultano vacanti nella dotazione organica 19 , situazione che sta determinando anche il coinvolgimento diretto nella turnazione di servizio i medesimi direttori delle strutture complesse di pronto soccorso”. Una carenza imputata alle “limitazioni introdotte per l'acceso alle diverse scuole di specializzazioni e quindi per la carenza in ambito nazionale di laureati in medicina e chirurgia in possesso dei diversi diplomi di specializzazione”.

Per quanto riguarda in particolare la specializzazione, “il reclutamento è ancora più critico a causa della gravissima carenza di tale figura professionale, legata anche alla circostanza che l’attività medica nei servizi di Pronto soccorso risulta particolarmente gravosa e usurante”. Insomma, lavorare nei reparti d’emergenza è sempre meno appetibile – in tutta Italia – a causa di turni massacranti per mancanza d'organico, retribuzioni più basse rispetto al resto d'Europa, rischio più alto di contenziosi medico legali e aggressioni.

La Asl di Viterbo ne ha tentate di ogni per assumere medici specializzati: nel 2019, bando per 12 medici a tempo indeterminato ma ne sono stati reclutati solo 2; nel 2020, nuovo concorso per 13 posti, anche per la sostituzione di personale nel frattempo cessato dal servizio: nessuna assunzione; nel 2021 adesione al bando dell’azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma, nuovo forfait.

E siamo all’anno in corso: a giugno 2022 ennesimo concorso per la copertura a tempo indeterminato di 15 posti di dirigente medico specializzato, ancora non concluso, con termine di scadenza previsto in data 29 dicembre.

Nel frattempo, a luglio “è stato indetto l’avviso per la costituzione di rapporti di lavoro subordinato a tempo determinato con medici specialisti nella disciplina di medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza o discipline equipollenti e con medici iscritti a partire dal terzo anno del corso di specializzazione di medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza o discipline equipollenti”, ma nessuna disponibilità. Si è anche tentata la strada della mobilità volontaria nazionale tra amministrazioni pubbliche e il 31 ottobre è stato indetto un avviso aperto di manifestazione di interesse per l’acquisizione di disponibilità al conferimento,di incarichi libero professionali a medici per le attività del pronto soccorso: solo due domande di partecipazione.

Vista l’impossibilità di assumere, la Asl di Viterbo ha rinnovato il “rapporto libero professionale con i medici attualmente operanti nei servizi di pronto soccorso aziendale per la durata di un anno, al fine di evitare che i medesimi professionisti possano essere attratti da condizioni più vantaggiose in termini di durata del rapporto lavorativo praticate da altre aziende regionali che versano in analoghe difficoltà di reperimento di personale, con conseguente impossibilità – ammette l’azienda - di garantire i livelli essenziali di assistenza nei settori critici dell’emergenza-urgenza”.

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