Per la sindaca Chiara Frontini saranno la bussola per «riportare Viterbo al posto che merita nel mondo». Ma per l’opposizione le linee programmatiche di mandato non sono neanche un libro dei sogni: «Sono un fiume di parole buono per ogni città».
Più operatori ecologici a piedi, lotta all’abbandono dei rifiuti, piano agricolo termale da riprendere, Pnrr, film commission, Apea al Poggino, rilancio della città con «il Trasporto della Macchina di Santa Rosa in primis, collegandolo alla valorizzazione del brand Unesco - ha detto Frontini - come grandissimo fattore di competitività, come fregio morale di altissima levatura». Dall’altra parte però il capogruppo del Pd Alvaro Ricci impallina le 35 pagine partendo proprio dall’ultimo punto: «Può darsi mi sia sfuggito, ma non trovo la nuova Macchina. La delega ce l’ha lei - ha spiegato - sembrava che come obiettivo di mandato fosse tra i primi». Ma non c’è stata risposta.
E poi le terme: «Il piano termale cui fa riferimento l’ha mai visto? Sa cosa prevede? Rispetto per esempio a volumetrie, variante al piano regolatore: ci sono decine di migliaia di metri cubi, ecco cosa prevede.
Bocciatura anche per Laura Allegrini (FdI): «Queste linee si muovono su enunciazioni retoriche, vanno bene per qualsiasi città». E pure per Andrea Micci (Lega): «La strada che porta all’inferno è lastricasta di buone intenzioni: lo disse Frontini quando era all’opposizione. Oggi qui vedo un sacco di buone intenzioni, è il festival del vedremo, faremo, collaborazione, supporto. Il cambio semantico degli assessorati non è un cambio di passo, nemmeno la mail dei servizi al cittadino. Sulle terme non dite come favorirete lo sviluppo». Alla fine però c’è il via libera a maggioranza: 20 a 10.