Nella Tuscia il primo giorno del nuovo anno è dominato dallo spettacolo dei presepi viventi, diventati marchio di fabbrica dell’inventiva e della fantasia dei borghi che, nel ricreare tante piccoli Betlemme, cementano il senso di appartenenza alla comunità, fieri di mostrare le tracce che la storia millenaria ha disseminato nel territorio in fatto di siti archeologici, castelli e rocche medievali, chiese e palazzi.
A Bassano in Teverina il presepe vivente è incastonato nella cornice dell’antico borgo, tra vicoli e grotte, antiche tradizioni, antichi sapori e odori che animavano la vita la notte in cui, tanto tempo fa, nasceva Gesù. A Civita di Bagnoregio, che si vanta di proporre “un appuntamento unico nel suo genere”, capace di regalare emozioni e atmosfere straordinarie grazie al panorama mozzafiato della Valle dei Calanchi e alle dieci scene che riscostruiscono la nascita di Gesù tra un suq arabo, un castrum romano, una tribù beduina, artigiani al lavoro, i magi, i pastori, il lazzaretto. A Bolsena il mistero della Natività è rappresentato nei vicoli che attorniano il quartiere Castello, all’ombra dell’omonima magione della famiglia Monaldeschi, edificato tra l’XI e il XIV secolo.
A Graffignano (con Gesù Bambino interpretato da una fanciulla) entra in scena un altro castello medioevale, quello della famiglia Baglioni: la rievocazione comprende scene delle quotidianità di un tempo. Da citare infine Montefiascone, ambientato al 1222, anno in cui San Francesco transitò sul Colle Falisco nel suo viaggio verso la Terra Santa. A Sutri il corteo di figuranti parte dalla chiesa di Santa Maria Assunta per giungere all’area archeologica dove è riscostruita Betlemme. A Tarquinia splende lo scenario dall’area di Santa Maria in Castello.